Per Wassily Kandinsky fu davvero fatale quel 1° gennaio 1911 quando in «un inedito concerto» ascoltò un quartetto per archi e alcuni pezzi per pianoforte di Arnold Schönberg: una musica che esprimeva un' idea d' arte condivisa. Qualcosa di analogo avviene nel 1917. Stavolta fra Stravinsky e Picasso. Occasione d' intesa, i danzatori russi. «Già da alcuni anni i loro percorsi artistici si erano intrecciati, come due grandi colonne autonome, ma appartenenti allo stesso tempio», spiega Paolo Repetto nel suo libro. Naturalmente le coppie creative si sprecano. In taluni casi i rapporti sono espliciti; in altri, ipotizzati. Come fra Nicolas Poussin e Francesco Cavalli, probabile allievo di Claudio Monteverdi, attratti dal mito di Orione e autori di versioni, diverse ma non opposte, del tragico destino del mortale amato da Artemide.
La visione dei suoni. Arte-Musica, di Paolo Repetto. Il melangolo, pp. 168, 16
Benvenuto Beppe
25 gennaio 2009, p. 33, Corriere della Sera
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