sabato 27 marzo 2010

Notizie beethoveniane I, Schulz's Beethoven: Schroeder's Muse

La mostra "La Musa di Schroeder" organizzata  in California dal "Charles M. Schulz Museum" in collaborazione con l'Ira F. Brilliant Center for Beethoven Studies della San Jose State University (aperta prima dal 17 agosto 2008 al 25 gennaio 2009 presso il "Charles M. Schulz Museum" a Santa Rosa, e  poi dal primo maggio 2009 fino al 31 luglio 2009 a San José nella Dr. Martin Luther King Jr. Library) ha riscosso un grande successo e totalizzato 340000 visitatori. 
Dal 16 dicembre scorso (presunta data di nascita di Beethoven) l'esposizione temporanea è diventata un sito internet.

Fisime di un editore

In occasione del premio “Ancora aldina”, conferito alla casa editrice Olschki dall'Università Cattolica di Milano il 13 novembre 2008, Alessandro Olschki ha affrontato con un originale intervento  (l'arguto titolo è infatti Fisime sul libro e l'editoria) alcuni nervi scoperti del mondo editoriale. Dalle norme editoriali alla rivoluzione informatica, passando per la crociata contro la d eufonica all'invenzione degli AA. VV. ,il testo è un piccolo, ma necessario, stimolo al pensiero critico.

lunedì 22 marzo 2010

Premio Rotary Giacomo Puccini

Il Centro Studi Giacomo Puccini in collaborazione con il Rotary Club di Lucca e la Fondazione Cassa di Risparmio della medesima città, ha emanato il bando (pdf) per la terza edizione del “Premio Rotary Giacomo Puccini Ricerca”. Il premio consiste in una borsa di studio per la realizzazione di una ricerca originale su Giacomo Puccini da compiersi in due anni.

lunedì 8 marzo 2010

Kennst du Mignon?

Nell'ambito del seminario di storia della musica, abbiamo dato inizio a un ciclo di conferenze dedicate alle figure di Mignon e dell’arpista del Wilhelm Meister di Goethe nella musica dell’Ottocento. Il primo e il secondo incontro saranno guidati dalla professoressa Chiara Sandrin, che ci affiancherà anche negli incontri successivi.
Gli incontri si terranno a giovedì alterni: 4 e 18 febbraio e 4 e 18 marzo.
Nei restanti due giovedì di marzo affronteremo l’opera Mignon di Ambroise Thomas, il Requiem für Mignon di Robert Schumann sarà il tema della giornata del 4 marzo, infine passeremo ai Lieder di Schumann su testi tratti dal Wilhelm Meister.
Come conclusione dei lavori, in occasione dei duecento anni della nascita Schumann, il 22 marzo (pomeriggio) e il 23 marzo (mattina) si terrà il Convegno di studi "Mignon fra Goethe e Schumann", in collaborazione con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Torino, il Goethe Institut di Torino, l'Unione Musicale.

sabato 6 marzo 2010

Cité de la musique: vidéos à la demande!

Uno tra i tanti video della Cité de la Musique (disponibile fino all'inizio di aprile), girato alla Salle Pleyel, prova a dare qualche dritta per ascoltare la musica romantica ai ragazzini presenti in sala.

Il sito non offre soltanto concerti educativi,  ovviamente. Ce n'è per tutti i gusti, ecco i Vidéos à la demande.

Non vi basta? Su liveweb.arte.tv il 12 marzo alle 20 Pierre Boulez dirige l'Ensemble Intercontemporain alla Cité de la Musique, in diretta anche sul web.

venerdì 5 marzo 2010

Ravel tra musica e letteratura

In occasione dell'uscita del volume di Enzo Restagno  
Ravel e l'anima delle cose

l'Università di Torino, Centro Studi Celtici e il Centro Studi sulle arti della Modernità 
organizzano un incontro sul tema
Musica e letteratura
Dialogheranno con l'autore
Marina Giaveri e Anna Battaglia.

Dove e quando:
Mercoledi 24 marzo, ore 11.00
Sala Lauree della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere
Palazzo Badini Via Verdi 10

martedì 2 marzo 2010

Festival Beethoven all'Unione Musicale

Le 32 Sonate per pianoforte
una kermesse di giovani, per i giovani

Teatro Vittoria, via Gramsci 4, ore 20, con aperitivo servito alle 19.30 presso il bar del Teatro.

L'Unione Musicale di Torino organizza 9 concerti tra martedì 2 e sabato 13 marzo 2010 con giovani, ma già affermati, pianisti alle prese con la musica per pianoforte di Ludwig van Beethoven.

Ogni concerto sarà preceduto alle ore 18 da un incontro con l'interprete che affiancato dal musicologo Alberto Bosco spiegherà al pubblico il programma della serata. 

L'ingresso all'incontro è libero.

lunedì 1 marzo 2010

In viaggio verso Breughellandia


Marida Rizzuti, Sipario 2009.

Mentre si scorre il cartellone dell'Opera di Roma si è avvolti da una certa curiosità e attesa imbattendosi ne Le grand macabre di György Ligeti; la curiosità nasce dalla natura del lavoro del compositore ungherese, l'attesa è rivolta alla compagnia che lo porterà in scena: la Fura dels Baus. La prima rappresentazione avrà luogo il 18 giugno, seguita da quattro repliche il 19, il 20, il 21 e l'ultima sarà il 23 giugno. Il maestro concertatore e direttore sarà l'ungherese Zoltán Peskó.

Le grand macabre non è mai stata rappresentata al Teatro dell'Opera; l'ultima rappresentazione in Italia risale al 1997 al Teatro Comunale di Ferrara, nella prima versione. L'opera è stata oggetto di una revisione da parte del compositore nel 1996; intorno al 1965, mentre Ligeti approntava la conclusione di Aventures e Nouvelles Aventures, nasce l'idea di un lavoro teatrale di ampio respiro, anche grazie al suggerimento di Göran Gentele, direttore dell'Opera Reale di Stoccolma, disposto a sostenerlo con appoggi e mezzi necessari alla realizzazione. La creazione e la gestazione del testo è stata lunga e laboriosa: Ligeti interruppe la composizione per la prima volta nel 1972 in seguito alla tragica scomparsa dell'amico e mentore Gentele a causa di un incidente d'auto; nell'anno successivo ad Amburgo ebbe luogo la prima di Staatstheater di Mauricio Kagel e per il compositore transilvano apparve ancora più difficile portare a termine il progetto iniziale, perchè già con la sua Aventures e ora con l'"anti-opera"di Kagel la gestualità vocale e gli esperimenti di teatro musicale erano stati esplorati appieno. Ma Ligeti va oltre una simile impasse, decidendo di creare un 'anti–anti–opera' e dunque, se due negazioni affermano, un'opera. Come fonte di ispirazione per il suo libretto, realizzato da Michael Meschke, regista anche della prima rappresentazione a Stoccolma il 12 Febbraio 1978, sceglie una pièce in tre atti, scritta quarant'anni prima, La Ballade du grand macabre dello scrittore belga di lingua francese Michel de Ghelderode.
Creare un'opera basata sui quadri di Breughel e Bosch e sui testi di autori come Jarry e Ionesco, esponenti del Teatro dell'Assurdo, Kafka, e Boris Vian è stato l'intento di Ligeti, la cui realizzazione si è palesata attraverso la struttura e la forma del libretto, intriso di situazioni paradossali, e poi attraverso la musica, la cui tessitura – come afferma l'autore – «non dovrebbe essere sinfonica. La concezione musicale e drammatica dovrebbe essere lontana dai territori di Wagner, Strauss e Berg, più vicina alla Poppea di Monteverdi, al Falstaff di Verdi e al Barbiere di Rossini, ma in realtà ancora differente: in effetti non dovrebbe rifarsi ad alcuna tradizione, neppure all'avanguardia».
 
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