domenica 29 marzo 2009

Musica e cultura a scuola

Corso di ricerca-formazione di rilevanza nazionale dal titolo
Musica e cultura a scuola, comprendere la musica (link esterno al sito del Saggiatore Musicale)

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia
Università di Bologna Università di Catania Università di Palermo
con il riconoscimento scientifico
dell’Associazione culturale «Il Saggiatore musicale» - SagGEM

Agrigento, 31 marzo e 1° aprile 2009

sabato 28 marzo 2009

Scuole a concerto!

Ecco le principali agevolazioni riservate a scuole e studenti che vogliano andare a concerto a Torino:

Accademia Corale Stefano Tempia stefanotempia.it
2 omaggi per le scuole ogni 10 biglietti acquistati a prezzo ridotto (12 euro)

Associazione Lingotto Musica lingottomusica.it
omaggi per le scuole su prenotazione secondo disponibilità

Conservatorio "G. Verdi" conservatoriotorino.eu
ingresso riservato alle scuole per i concerti de "Il Conservatorio per le scuole"
Attività per le scuole (power point)

Teatro Regio teatroregio.torino.it
riduzioni del 20% per chi ha meno di 30 anni
Prenotazioni: Attività Scuola (011-8815209)

Orchestra Filarmonica di Torino oft.it
biglietti a 6 euro per i nati a a partire dal 1978

Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
orchestrasinfonica.rai.it (tutte le riduzioni)

biglietti a 5 euro per gli studenti di scuole medie e superiori (ogni istituto dovrà segnalare il nominativo del docente responsabile, almeno 1 accompagnatore ogni 25 allievi). (link scuole medie inferiori e superiori)

i nati dal 1979 acquistando un carnet di almeno 6 concerti, spendono 5 euro a spettacolo

1 ora prima dei concerti sono messi in vendita ingressi non numerati a 20 e 9 euro (ingresso giovani per i nati dal 1979).

Unione Musicale unionemusicale.it
ingressi a 10 euro fino a 21 anni e biglietti promozionali a 1 euro per gruppi organizzati di studenti

venerdì 27 marzo 2009

Codice segreto nella musica di Ravel?

E' quel che sostiene questo articolo apparso su La Stampa on line

Anche il grande compositore francese, Maurice Ravel, sembra aver lasciato nella sua musica un messaggio nascosto. Secondo lo studioso David Lamaze, sarebbe una sequenza costante di tre note la chiave del codice segreto che ritorna sovente negli spartiti del musicista. La particolare catena melodica cela il nome di una donna molto nota nella società parigina del tempo.

Le note "Mi-Si-La" fanno riferimento a Misia Sert, un'amica di Ravel conosciuta nei diversi ambienti artistici. La donna venne anche immortalata nei dipinti di Renoir e Toulouse-Lautrec. Ravel non si sposò mai, ma la sua passione per Misia- che si legò a tre uomini diversi nel corso della sua vita- è evidente nei suoi testi. «Nessuno l'aveva mai fatto prima. Nessuno aveva messo al centro di tutto il lavoro di una vita sempre la stessa persona». Secondo il professor Lamaze, autore di un libro sul legame tra il musicista e Misia, Ravel, che ha composto alcuni dei suoi lavori a bordo di una barca di proprietà della donna e del suo secondo marito, è stato profondamente ispirito da questa compagnia femminile.

Il compositore era molto riservato. Degli aspetti più introspettivi del suo lavoro e della sua vita privata non si conosce molto. Il mistero che ha sempre avvolto la sua vita, ha portato critici e studiosi a fare molte speculazioni sulla sua figura. Alcuni arrivarono a dire, proprio per la studiata riservatezza che il musicista potesse essere gay.

Come riporta la Bbc il motivo "Mi-Si-La" appare in tutte le fasi cruciali della composizione de La Valse. Inizialmente scritto come tributo a Johan Strauss, il poema coreografico composto tra il dicembre del 1919 e l’aprile del 1920, che assunse un tono tragico dopo l'esperienza della Prima Guerra Mondiale e la morte della madre, è il simbolo della passione segreta di Ravel per Misia.

mercoledì 25 marzo 2009

Centro studi Giacomo Puccini

Il Centro studi Giacomo Puccini (CSGP) promuove la campagna di associazione 2009 a sostegno delle proprie attività.
Tra gli scopi istituzionali del CSGP:

- la promozione di ricerche su Puccini e il suo contesto cittadino, sulla musica e sul teatro d’opera del suo tempo;
- la raccolta e la catalogazione delle fonti pucciniane – in originale o in copia fotostatica e/o in formato elettronico – al fine di renderle accessibili agli studiosi;

- la costituzione e l’incremento di una biblioteca, aperta a studiosi ed appassionati, che contenga tutte le pubblicazioni sul maestro di Lucca prodotte nel mondo, un’ampia proposta di titoli sul contesto storico artistico generale e materiale iconografico relativo al maestro, al suo tempo, agli allestimenti delle sue opere e alla vita musicale lucchese;

- la pubblicazione di una rivista scientifica e l’incremento della pubblicistica in generale;

- l’organizzazione di convegni di studio e conferenze, mostre permanenti o itineranti sul maestro;

- la collaborazione di carattere scientifico e pratico con chiunque operi nel mondo dello spettacolo.

Dal 1996 ad oggi il CSGP ha aperto al pubblico una biblioteca pucciniana, realizzato giornate di studio e convegni internazionali, allestito mostre, collaborato con teatri, università, enti pubblici e privati; si è poi impegnato nella realizzazione di progetti pluriennali come l'edizione dell’Epistolario pucciniano, la pubblicazione di «Studi pucciniani» e di altri contributi, il sito web puccini.it dal 1997 punto di riferimento per studiosi e appassionati per la quantità e la qualità dei suoi contenuti (documenti, libretti, partiture e spartiti, saggi, uno specimen dell’epistolario, scaricabili nei formati rtf, pdf o html) e per il Bollettino che evidenzia tutte le novità pucciane (attualità, pubblicazioni, manifestazioni).

Nel 2006 il CSGP ha accolto con grande soddisfazione l’approvazione da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali della domanda presentata per l’istituzione di un’edizione nazionale delle opere di Giacomo Puccini (presidente Michele Girardi, Segretario dell’edizione Virgilio Bernardoni).

Nel 2008 ha preso l’avvio una Collana del Centro studi pubblicata presso l’editore Olschki:

- Madama Butterfly. L’orientalismo di fine secolo, l’approccio pucciniano, la ricezione, Atti del Convegno internazionale di studi (Lucca-Torre del Lago, 28-30 maggio 2004) a cura di Arthur Groos e Virgilio Bernardoni, 2008.

- Verso Bohème. Gli abbozzi del libretto negli archivi di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, a cura di Virgilio Bernardoni, 2008.

- Tosca. Copia di lavoro del libretto; I volume: facsimile – II volume: edizione e commento a cura di Gabriella Biagi Ravenni (in corso di stampa).

Per associarsi e sostenere l’attività del CSGP è sufficiente comunicare i propri dati alla Segreteria che, previa approvazione del Consiglio, provvederà a inviare la tessera di socio. Info

martedì 24 marzo 2009

Concerti serali al Caffè Fiorio

Caffè Fiorio, Via Po 8
Lunedì 30 marzo 2009, ore 21

“La danse de la flûte”.
Musiche di danza per flauto solo dal Medioevo ai giorni
nostri
Ugo Piovano, flauti storici

Colloquia, seminario di studi germanici

venerdì 27 marzo 2009
presso la biblioteca del Goethe-Institut
Piazza San Carlo 206, Torino
alle ore 17



La rappresentazione del “deutsches Leid” nel nuovo Familienroman tedesco: (s)correttezza storica e caratteristiche narratologiche sull’esempio del
Passo del gambero di Günter Grass
Isabella Amico di Meane

* * *

La satira: dalla sua definizione alla sua espressione in ambito televisivo
Alisa Matizen
* * *

Jean Paul e il romanzo antropologico
Elisa Leonzio

lunedì 23 marzo 2009

Musica medievale a Bene Vagienna

Sovente si parla della poesia dei trovatori, ma piu' raramente si parla della loro musica: quello a cui Vi invitiamo è un incontro/concerto in cui il gruppo LiliumLyra presenterà una loro interpretazione di quella musica, basata sullo studio delle fonti manoscritte, dell'iconografia e della sopravvissuta tradizione.

Musica medievale dei trovatori a Bene Vagienna
Domenica 29 marzo alle ore 16
Museo Civico Archeologico di Bene Vagienna
presenta L'Amor e la Guerra, un nuovo concerto dedicato interamente alla poesia e alla musica dei trovatori. In un viaggio che inizia dalle "oscure" origini della lirica dei trovatori, i LiliumLyra presentano l'epopea della storia di questi poeti. Attraverso l'epoca d'oro del movimento, la guerra che sconvolse le loro terre e, infine, l'inevitabile decadenza, vengono presentati motz (parole) e son (musica) dei trobadors medievali. Alla ricerca musicale e linguistica il gruppo ha affiancato influenze della musica tradizionale e della lingua delle vallate occitane cuneesi, creando un programma di concerto filologicamente accurato, ma soprattuto spontaneo e vitale.

giovedì 19 marzo 2009

Petrassi, scritti e interviste

Edizioni Suvini Zerboni 2008, pp. 428, € 28,00
a cura di Raffaele Pozzi

Gli scritti e le interviste di Petrassi qui raccolti spaziano dal primo articolo del 1935 all’ultima intervista (un testo inedito rielaborato insieme al compositore) rilasciata a Raffaele Pozzi nel 2002. In un colloquio di poco precedente, il novantaquattrenne Petrassi scherza con un altro intervistatore: «Sono così vecchio che lei adesso approfitterà dei miei anni per chiedermi come la musica è cambiata nel Novecento».
Lungi dall’essere una boutade, queste pagine ci consentono un percorso lungo quasi un secolo, con un duplice vantaggio: possiamo prendere a prestito un punto di vista autorevole per conoscere l’universo musicale (ma non solo) dell’epoca, beneficiando di una prosa che va sempre al centro delle questioni senza tanti giri di parole. Come ricorda Pozzi nella densa prefazione, da adolescente Petrassi voleva fare lo scrittore, anche se presto vi rinunciò; fortunatamente, oltre a quella musicale, resta anche questa produzione letteraria eterogenea: discorsi pronunciati a festival e congressi, e articoli di critica musicale, che lo rivelano lucido testimone di quel tempo. Si scopre dunque un lato meno conosciuto del compositore. Ma non solo: attraverso le sue acute osservazioni, un intero mondo cambia davanti ai nostri occhi.
Benedetta Saglietti

Liberamente tratto dal Giornale della Musica, n. 256, Febbraio 2009, p. 20

mercoledì 18 marzo 2009

Festa corale di primavera al Sermig

L’Associazione Cantabile di Torino organizza per il 21 marzo 2009 presso il SERMIG la “festa corale di Primavera”.

Vogliamo incontrarci con tanti amici passando un pomeriggio per parlare di canto ma soprattutto per cantare insieme, presentando con l’occasione alcune nuove proposte di attività corale preparate da Cantabile per i prossimi mesi.

L’invito è rivolto a tutti coloro che cantano in un coro, a tutti quelli che vorrebbero farlo e a tutti i partecipanti alle numerose attività di formazione corale e di avvicinamento al canto.

Il pomeriggio di festa si terrà dalle 15.00 alle 18.00 presso il “Salone della Pace” del SERMIG (Piazza Borgo Dora 61, Torino) e avrà questo programma:

Incontro corale condotto dal M° Edoardo Materassi di Firenze. Edoardo proporrà due o tre semplici brani che impareremo tutti insieme ed eseguiremo nel concerto finale

Presentazione di alcune proposte di Cantabile, rivolte al mondo corale e a tutti coloro che amano cantare, e del nuovo coro “FABBRICADIVOCI”

Breve concerto del coro femminile “Mulieres voces” di Firenzuola (FI), diretto da Edoardo Materassi

Sarà una bella occasione per incontrarci, cantare e magari dare l’avvio ad alcune nuove esperienze di musica di insieme!

Per aderire alla Festa Corale di Primavera potete inviare un semplice messaggio di adesione (che è assolutamente gratuita) all’indirizzo info@cantabile.it

cantabile.it

martedì 17 marzo 2009

L'archivio di Liszt e gli appunti di Schubert

La Juilliard School rende disponibile ai navigatori la Ruth Dana Collection che contiene alcune prime edizioni delle opere pianistiche di Liszt.

La più grande collezione digitale online di autografi di Schubert raccoglie più di 500 partiture autografe, lettere e documenti. Gli autografi disponibili sono quelli conservati presso la Biblioteca Civica di Vienna, anche se è in programma l'ampliamento del database in collaborazione con altre istituzioni.

Le partiture consentono di scrutare Schubert al lavoro: si trova per esempio l'Ottetto D. 803, e le 63 pagine della Winterreise perfettamente scannerizzate e leggibili.

Benedetta Saglietti

lunedì 16 marzo 2009

Apprendere al museo - convegno internazionale

Come si può stimolare e favorire l’accostamento dei giovani e degli adulti ai beni musicali esposti nei musei della musica? Quale valore pedagogico-didattico assumono le testimonianze materiali della musica (partiture, libri, strumenti, dipinti ecc.) nella formazione culturale del cittadino? Il convegno intende affrontare e discutere questi interrogativi, gravati dalla costitutiva ambivalenza del concetto stesso di ‘beni culturali’ applicato alla musica, ossia ad un’arte intrinsecamente immateriale.

Interverranno studiosi di discipline e paesi diversi, che discuteranno le specificità e le condizioni di accesso a tale categoria di beni (cosiddetti “non consueti”), nonché le azioni e strategie didattiche che rendono l’esperienza museale durevole e qualitativamente apprezzabile sul piano degli apprendimenti.


CONVEGNO INTERNAZIONALE - APPRENDERE AL MUSEO: DIDATTICA DEI BENI MUSICALI
a cura di Antonella Nuzzaci ed Elisabetta Pasquini
promosso da CIMES – Dipartimento di Musica e Spettacolo,
Associazione culturale «Il Saggiatore musicale»,
Museo internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna
Museo della Musica Palazzo Aldini Sanguinetti Bologna, Strada Maggiore 34


Venerdì 20 marzo 2009
ore 10-13 saluti
relazione introduttiva ANTONELLA NUZZACI (Aosta) ed ELISABETTA PASQUINI (Bologna), Quale didattica museale per i Beni musicali?
presiede MARINELLA PIGOZZI (Bologna)
LORENZO BIANCONI (Bologna), Guardare cantare le carte
RAFFAELE POZZI (Roma), Il museo della musica come luogo pedagogico e didattico
FRANÇOISE BUFFET (Avignone), Didactique muséale: une approche de l’“économie souterraine” de la communication culturelle et professionnelle
SILVIA CIRIELLO (Roma), Carta canta… Parole e musica negli archivi del Centro di Didattica museale
ore 15-19
presiede ANTONIO LATANZA (Roma)
FLORENCE GÉTREAU (Parigi), Conservazione, didattica museale e Beni musicali: dal progetto della Francia rivoluzionaria ai recenti musei rinnovati
CONNY RESTLE (Berlino), MIM – das klingende Museum: Vermittlung von Musik, Klang und Begriff am Berliner Musikinstrumenten-Museum
NICO STAITI (Bologna), Beni immateriali? Oggetti e musei della musica
DANIELA CASTALDO (Lecce), Archeologia e didattica dei beni musicalicomunicazione
LINDA TESAURO (Bologna), “Metti in gioco la musica”: il progetto didattico del Museo internazionale e Biblioteca della musica di Bologna

venerdì 13 marzo 2009

Schede di strumenti musicali

Tra il 19 e il 20 marzo si terrano a Cremona due seminari: Presentazione della scheda SMO (Strumenti Musicali Organi) e Verso la definizione delle schede degli altri strumenti musicali. I seminari, promossi dalla Facoltà di Musicologia e dal Sistema Museale di Ateneo in collaborazione con l'ICCD (Istituto Centrale Catalogo e Documentazione), intende avviare divulgazione e sperimentazione della scheda SMO (Strumenti Musicali Organi), da novembre 2008 sul sito ICCD, e dare inizio alla programmazione delle schede nazionali relative agli altri strumenti.
Il programma è il seguente:

Organi:
  • giovedì 19 marzo, ore 9.30-12.30, aula magna della Facoltà di Musicologia, Corso Garibaldi 178 Cremona. Esercitazioni alla compilazione della scheda SMO guidate da Sergio Chierici (Quanti desiderano essere aiutati nell'approccio a metodo e pratica di catalogazione hanno la possibilità di porre quesiti e di provare direttamente le modalità di schedatura).
  • ore 14.30-16.30 sala conferenze della Biblioteca Statale, via Ugolani Dati 4 Cremona, Presentazione della scheda SMO, (Strumenti Musicali Organi). Sulla SMO, sulle esperienze di catalogazione già svolte e in prospettiva di quelle future.
  • ore 17-17.30, chiesa di San Pietro a Po (vicino al Teatro Ponchielli), Visita all'organo-orchestra, Lingiardi op.181 (1877) a cura di Marco Ruggeri.
Altri strumenti musicali:
venerdì 20 marzo. L'incontro è dedicato all'esame delle schede in uso nei cataloghi a stampa e nelle catalogazioni di collezioni e musei e al confronto con gli operatori del settore, per definire una base condivisa di partenza per l'elaborazione del modello nazionale di scheda.
  • ore 9.30-12.30, sala conferenze della Biblioteca Statale, via Ugolani Dati 4 Cremona. I responsabili di collezioni, musei, centri regionali di catalogazione illustrano il tipo di scheda usata e esprimono suggerimenti per una scheda nazionale.
  • ore 14.30-16.30, sala conferenze della Biblioteca Statale, via Ugolani Dati 4 Cremona. Discussione di lavoro aperta a tutti gli interessati

Nuovi spazi per la musica generativa









Ci è appena giunto l'annuncio della creazione di un nuovo portale interamente dedicato alla Musica Generativa:


Attualmente il portale raccoglie brani, applicazioni e documenti sviluppati presso l'Evolutionary Systems Group dell'Università della Calabria nel campo della Computer Music e della Musica Generativa.

Allo sviluppo e all'ampliamento possono contribuire tutte le persone interessate utilizzando gli strumenti attivati sul sito che permettono di aggiungere contenuti: documenti, audio, video e altro.
E' disponibile anche un forum a cui siete invitati a partecipare!

giovedì 12 marzo 2009

Der Weltgeist am Klavier, Adorno interpreta Beethoven. Note per una critica

L'unica via ancora aperta e percorribile, dice Kant, è quella critica. Ciò vale anche per colui che amava citare questa affermazione, Adorno. Vi sono senz'altro innumerevoli motivi per criticare la sua Filosofia della musica moderna e, forse, vi sono altrettante vie o metodi (in senso lato) per farlo; tuttavia soltanto un percorso può condurre a una critica che non si esaurisca in una mera presa di posizione ma che sia anche, allo stesso tempo, conoscenza, comprensione e rappresentazione dell'oggetto.
Occorre una critica che a partire dal mero guardare il fenomeno riesca a svilupparne la dialettica interna, occorre passare attraverso gli estremi della stessa filosofia della musica di Adorno. La critica dev'essere esecuzione, come insegna Hegel, e - almeno nel caso di Adorno - l'oggetto stesso richiede tale approccio. L'unica via che non conduce alla meta è la via di mezzo, secondo un'affermazione di Schönberg che, se applicata al nostro problema, significa una critica capace, fin dalle radici, di attuare la dialettica «particolare» della filosofia della musica di Adorno che, appunto, non è l'intero. L'intero è anzi quella cattiva essenza (Unwesen) di fronte alla quale non si dà alcun approccio per intentio recta; l'unica via possibile è la intentio obliqua: le vie di scampo sono vie traverse, vie che aggirano il presunto intero riconducendo la sua pretesa di totalità alla particolare esperienza che la ispira. La filosofia della musica di Adorno esige senz'altro vie di scampo ma con uguale necessità richiede che tali vie la attraversino. Se s'intende uscirne, andare oltre, bisogna prima avere il coraggio di attraversarne i luoghi, di percorrerne i passaggi pur impervi, di accondiscendere, vigili, alle sue seduzioni.
Per affrontare la musica del Novecento nonché la riflessione filosofica sulla stessa, occorre confrontarsi con Adorno nei modi di una autoriflessione della sua filosofia della musica e riuscire così a liberare, ove possibile, dall'artiglieria pesante della concettualità aerea, qualcosa che, parafrasando l'autore, potremmo chiamare figure di suono (Klangfiguren), momenti di una filosofia della musica nella quale non manchi sempre una delle due: o la filosofia o la musica. Non a caso lo stesso Adorno avrebbe voluto mettere come incipit alla sua Teoria estetica, rimasta frammento, l'affermazione di Friedrich Schlegel secondo la quale in ciò che viene chiamato filosofia dell'arte manca sempre una della due: o la filosofia o l'arte. Il concetto di estetica che Schlegel propone sembra dunque costituire l'unità di misura per ogni futura filosofia che voglia trattare in modo proficuo sia dell'arte in generale sia dello specifico musicale.

Markus Ophälders

il saggio intero è disponibile su http://users.unimi.it/~gpiana/dm5/dm5welmo.htm

mercoledì 11 marzo 2009

Gatti e l'Orchestre National de France (Stravinskij, Ravel, Strauss)

Ecco Daniele Gatti alla prima uscita col suo nuovo complesso, l'Orchestre National de France, di cui ora è direttore principale. E da italiano cosmopolita ecco un pezzo dove l'Italia musicale esce riletta e straniata in senso anche ironico, l'intero balletto con canto Pulcinella di Stravinskij, la riscrittura di Pergolesi (o del presunto tale) con diffrazioni armoniche e ingresso nel cosiddetto stile "neoclassico". Ma è un filone singolare e colto di modernità novecentesca, parallela all'Arianna di Strauss, e Gatti con i francesi in organico ridotto è molto abile nel mantenere l'equilibrio tra calco settecentesco e beffardo graffio moderno. L'equilibrio sta anche nelle voci di Anna Caterina Antonacci, sostituta di lusso, e Francesco Meli, non in Alex Esposito, il quale fa troppo il cantante d'opera in una musica che, all'inverso, la prosciuga.

Parodia per parodia, ecco la suite dal Rosenkavalier di Richard Strauss, col valzer viennese dell'Ottocento (quello degli altri Strauss) annesso al Settecento in una musica del Novecento, con un'orchestra enorme che si mangia quello Stravinskij, magari con qualche fortissimo di troppo o qualche eccesso languido, che invece sta meglio nel bellissimo Intermezzo dalla Manon Lescaut di Puccini suonato poi come bis. E valzer per valzer, ecco La valse di Ravel, visione sinfonica e coreografica della danza (quella di Johann Strauss), valzer che Berio sommò abilmente a quello di Richard Strauss in Sinfonia. Con Ravel i francesi giocano in casa, ma Gatti è determinante nel respiro e nella morbida saldezza delle entrate, fornendo una prova ragguardevole.

Giangiorgio Satragni


Torino, Auditorium del Lingotto
****

La Stampa, 11 marzo 2009

martedì 10 marzo 2009

I metodi della critica, ciclo di incontri

Scuola di Dottorato in Discipline Artistiche Musicali e dello Spettacolo
in collaborazione con Il Saggiatore Musicale

La critica nel Novecento: per una sistemazione storiografica
(parte I)

Mercoledì 11 marzo


ore 10
Guido Lucchini (Pavia)
La critica in Italia dalla crisi del positivismo alla rinascita idealistica. Metodologie a confronto

ore 15
Cesare Segre (Pavia)
Un duello per interposta persona: critica verbale e critica sociologica


Giovedì 12 marzo

ore 9.30
Gianluigi Beccaria (Torino)
La critica delle varianti
ore 11
Roberto Tessari (Torino)
I metodi della critica teatrale
ore 15
Paolo Caprettini (Torino)
I metodi della critica applicati ai nuovi media


Venerdì 13 marzo


ore 10
Paolo Gallarati (Torino)
La critica idealistica e il caso di Massimo Mila
Gianmario Borio (Pavia)
Capire la musica.
Adorno e Dahlhaus tra critica musicale e ricerca musicologica


ore 15
Giorgio Pestelli (Torino)
La critica "musicale" di Fedele d'Amico
Emanuele Senici (Roma, La Sapienza)
I gender studies
Febo Guizzi (Torino)
La prospettiva antropologica nella critica musicale
B. S.

Charles Rosen: le Sonate per pianoforte di Beethoven, Piano notes

Escono due libri che raccolgono lezioni e conferenze del musicologo-pianista americano Charles Rosen





Le Sonate per pianoforte di Beethoven, Astrolabio 2008, pp. 279 (con cd), € 30,00

Piano notes, il pianista e il suo mondo
EDT 2008, pp. 206, € 16,00

Moltissime opere, con tagli diversi e rivolte ai più disparati tipi di lettori, hanno per oggetto le Sonate di Beethoven: vengono in mente Prod’homme, Fisher, de la Guardia, Tovey, Carli Ballola, Pestelli, Rattalino, Scuderi.
Questa guida alle Sonate di Charles Rosen è indirizzata a chi, esecutore o ascoltatore, sia in possesso di solide competenze musicali tecniche, teoriche e pratiche: caratterizzato da uno stile di scrittura meticoloso e denso, pari a quello dei precedenti Le forme-sonata, Lo stile classico, La generazione romantica, è la trascrizione dei seminari estivi del Campus Internazionale di Musica che ha sede a Sermoneta, integra testi che non entrano troppo nello specifico musicale e ha il vantaggio rispetto ad altri di una maggior snellezza (è infatti uno short companion). Se è vero il detto di Schnabel, secondo il quale queste Sonate sono superiori a una qualsivoglia loro interpretazione, questa può essere l’occasione per ripensarle da capo, spartito (o pianoforte) alla mano.

[...]

Rosen muove dall’analisi filologica dello spartito, usa edizioni pubblicate mentre Beethoven era in vita, tiene sempre presente il manoscritto e in qualche caso gli abbozzi, fornendo indicazioni pratiche per possibili interpretazioni: la libertà − scrive nell’introduzione − è indispensabile perché ci sia interpretazione. Nella trattazione è considerata in primo luogo la prassi esecutiva, allo stesso tempo sono vagliate le indicazioni beethoveniane alla luce delle modificazioni subite nel frattempo dal pianoforte e una cura particolare è dedicata alla spinosa questione delle indicazioni metronomiche: il caposaldo Czerny, presente nella rilettura di Badura-Skoda, è accompagnato da contributi noti nella tradizione critica, come la somiglianza di struttura fra la “Waldstein” e l’op. 31 n. 1, insieme ad acquisizioni più recenti, come la “riabilitazione” della Sonata op. 54 da parte di Tovey.
[...] la prima sezione della guida è accompagnata da un utile cd nel quale gli esempi musicali sono illustrati al piano [...].
Rosen sarà agli incontri del Politecnico di Torino il 16 marzo 2009.

Piano Notes espone invece in modo discorsivo e in una prosa nitida e leggera, ben resa nella traduzione di Sara Marchesi, tutti quegli aspetti con i quali un pianista, professionista o dilettante, prima o poi deve fare i conti: il rapporto con il proprio corpo (spesso sottovalutato) e il proprio strumento, la memoria musicale, gli aspetti tecnici del pianoforte, i programmi di conservatorio, il repertorio e lo studio di diversi stili pianistici, i concorsi e le masterclass, il contatto con il pubblico.
Per questo testo, nato come conferenza tenuta alla New York Public Library, Rosen attinge al suo patrimonio di esperienze personali, squadernando una miriade di aneddoti, senza lesinare esempi musicali; non spiega come suonare e non è un manuale come quelli di Heinrich Neuhaus o Gyorgy Sandor, ma può essere letto da studenti alle prime armi, i quali vedranno affrontate problematiche che incontreranno in futuro, da pianisti navigati che confronteranno la loro esperienza con quella dell’autore e dagli insegnanti a cui Rosen propone diversi spunti critici (o addirittura polemici). [...] Il mordace Rosen ama infrangere luoghi comuni: non è il tocco che dà il “bel suono”, i pianisti non hanno bisogno di ascoltare quello che suonano, è inutile concentrarsi per studiare passaggi tecnicamente difficili, e così via…

Benedetta Saglietti

Giornale della Musica, n. 253, Novembre 2008, p. 32

lunedì 9 marzo 2009

Nietzsche, Strauss e "Così parlò Zarathustra"

Facoltà di Lettere e Filosofia

Giovedì 12 marzo alle ore 16

nell’aula “Seminario musica”

VI piano Palazzo Nuovo


si terrà il secondo dei due incontri di seminario dedicati a:

Nietzsche, Richard Strauss
e
"Così parlò Zarathustra"


curati da Giangiorgio Satragni


siete tutti invitati!


Chi desiderasse ricevere il saggio
Liszt after Lamartine: "Les preludes", di Alexander Main,
tratto da Music & Letters (consigliato dal Prof. Pestelli)
ci scriva una email all'indirizzo che trova qui accanto

martedì 3 marzo 2009

Due italiani per Tan Dun

L’idea di costituire un’orchestra selezionando i musicisti da YouTube è nata da una collaborazione internazionale tra diversi istituti di musica, tra cui spiccano la London Symphony Orchestra, il direttore della San Francisco Symphony Michael Tilson Thomas, il compositore cinese Tan Dun (vincitore dell’Oscar per la colonna sonora del film «La tigre e il dragone»), il giovane pianista Lang Lang e ovviamente la Carnegie Hall. Il bando del concorso è stato pubblicato lo scorso dicembre, in contemporanea al lancio del canale ufficiale su YouTube, e ha raccolto più di 3 mila video di musicisti provenienti da 70 Paesi, ricevendo 13 milioni di visite da tutto il mondo. La prima selezione si è conclusa a febbraio – affidata a giurie locali specializzate – e ha portato ad avere 200 contendenti i cui video sono stati messi al pubblico voto, arrivando così ai 90 finalisti che si sono aggiudicati il posto nell’orchestra.
VINCITORI TRICOLORI – Tra i musicisti selezionati, due solo gli italiani chiamati a difendere l’orgoglio musicale nazionale. Al pianoforte ci sarà quindi Tino Balsamello, di Vigevano, mentre uno dei due fagotti (in inglese, bassoon) sarà suonato da Fabio Gianolla, di Latina.
Tutto l'articolo su corriere.it
 
Licenza Creative Commons
Questo blog di Benedetta Saglietti e Liana Puschel è sotto Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0

I materiali sono pubblicati a scopo di studio, critica e discussione, senza finalità commerciali, e saranno rimossi su richiesta del proprietario del copyright.

Any material on these pages is included as "fair use", for the purpose of study, review and critical analysis, and will be removed at the request of copyright owner.