martedì 31 luglio 2012

Mikrokosmos - Coro Multietnico di Bologna al Festival musica d'estate, Bardonecchia

Sabato 04/08/2012


Palazzo delle Feste, sala Giolitti, Ore 21.00, Bardonecchia


Mikrokosmos - Coro Multietnico di Bologna
Michele Napolitano direttore 


“Tutta un’altra musica.”
Canti popolari dal Mondo

accademiadimusica.it


www.mikrokosmos-cm.it

lunedì 16 luglio 2012

Appello per salvare l'Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi



L'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi ICBSA
 è stato soppresso con il decreto legge 95 del 6 luglio 2012.

L'Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA), 
già storica Discoteca di Stato-Museo dell'Audiovisivo, 
non c'è più.


CI CHIEDIAMO

Perché nel testo di un dispositivo legislativo finalizzato a reali risparmi a livello nazionale viene espressamente nominato un Istituto storico, unico nel nostro paese, che non ha auto blu, non effettua alcuno spreco di denaro pubblico, con un budget ridotto a livelli di sussistenza?

Perché contemporaneamente si ritiene di istituire un nuovo organismo di Istituto Centrale Sperimentale di cinematografia  i cui costi prevedibili saranno incomparabilmente maggiori per le pubbliche finanze e che nulla hanno a che vedere con la tutela e la valorizzazione della nostra memoria sonora ed audiovisiva?

Perché il Ministero per i Beni e le Attività Culturali negli ultimi 10 anni ha promesso uno sviluppo dell'ICBSA (già Discoteca di Stato-Museo dell'Audiovisivo) spendendo milioni di euro per la nuova sede dell'Istituto a Palazzo della Civiltà Italiana all'EUR e ne cancella oggi le attività in modo immotivato?


Perché non si considerano le funzioni, le competenze e le iniziative svolte dall'Istituto Centrale , tutte verificabili e riconosciute, ed alcune delle quali essenziali come il Deposito Legale dei beni sonori ed audiovisivi  (L. 106 del 2004)?


Perché si annullano decine di collaborazioni con università, enti ed istituzioni culturali, anche a livello internazionale, a cui l'ICBSA ha sempre dato una disponibilità istituzionale, culturale e civile non comuni ?


Perché dimenticare uno straordinario patrimonio di quasi 500.000 supporti che mai come oggi riveste una specificità e un interesse, peraltro segnalato, a suo tempo, anche dall’Unesco nel progetto Memoria del mondo”?


Chi e come assolverà ai compiti di tutela e valorizzazione del patrimonio sonoro ed audiovisivo vista la soppressione dell'Istituto e la legittima vocazione cinematografica del nuovo Istituto Centrale?


Sono alcune domande per le quali si attende una risposta.


La convinzione è che la soppressione dell'ICBSA sia un nuovo, grave colpo alla conservazione della memoria ed alla diffusione della cultura nel nostro Paese.

Sottoscrivere questo documento sarà  un aiuto per richiedere la revisione del decreto di soppressione.


PER SOTTOSCRIVERE L’APPELLO INVIATE UNA E-MAIL A QUESTO INDIRIZZO CON  ALL’OGGETTO “SOTTOSCRIZIONE APPELLO” E NEL TESTO NOME E COGNOME O NOME DELL’ISTITUZIONE, ENTE, ASSOCIAZIONE CHE SI RAPPRESENTA

I segreti di Sviatoslav Richter 2: "Perché non suono senza spartito?"


Mi sono deciso ahimé troppo tardi a tenere davanti lo spartito durante i concerti, nonostante avessi intuito da tempo che bisognava farlo.

È paradossale ma in un'epoca in cui il repertorio era più ristretto e meno complesso si suonava abitualmente con lo spartito e questa saggia usanza fu interrotta da Liszt.

Oggi la testa - piuttosto che ben fornita di musica - è sovraccaricata da una abbondanza superflua, e rischia di affaticarsi pericolosamente. Che infantilismo e che vanità, fonte di fatiche inutili, questa specie di gara di prodezza della memoria, quando bisognerebbe soprattutto fare della buona musica che tocchi l'ascoltatore! Mediocre routine in cui si crogiola una gloria mendace e che il mio caro professore Heinrich Neuhaus tanto biasimava.

L'incessante richiamo all'ordine dello spartito darebbe meno licenza a questa "libertà", a questa "individualità" dell'interprete con cui si tiranneggia il pubblico e si infesta la musica, e che non è nient'altro che mancanza di umiltà e di rispetto per la musica stessa.

Certo non è cosi facile essere assolutamente liberi quando si ha lo spartito davanti e ci vuole molto tempo, lavoro e abitudine, per questo è meglio cominciare il più presto possibile.

Ecco un consiglio che darei volentieri ai giovani pianisti: adottare finalmente questo metodo sano e naturale che permetterà loro di non annoiarci vita natural durante con gli stessi programmi, e di crearsi loro stessi una vita musicale più ricca e variata. 

Sviatoslav Richter


Programma di sala scritto per l'Unione Musicale di Torino, in occasione del concerto beethoveniano che si tenne mercoledì 5 ottobre 1994 all'Auditorium del Lingotto. 

sabato 7 luglio 2012

I segreti di Sviatoslav Richter 1: "perché suono con pochissima luce?"


Non per mio piacere o per chissà quali misteriose ragioni, gli spettatori di solito così immaginano a seconda che siano bene o mal disposti nei miei confronti, ma per il pubblico stesso.

Noi viviamo in un'epoca visiva, e niente è più funesto per la musica. L'agitarsi delle dita, la mimica del volto (che non riflettono la musica ma il lavoro sulla musica e non aiutano in niente a coglierla in pieno), gli sguardi lanciati sulla sala e sugli spettatori sono tutte fonti di disturbo per la concentrazione del pubblico, che sviano l'immaginazione e si frappongono tra lui e la musica.

Bisogna che la musica arrivi pura e diretta.

Con i miei saluti più cordiali e con la speranza che l'oscurità favorisca il raccoglimento e non la sonnolenza!

Sviatoslav Richter


Programma di sala scritto per l'Unione Musicale di Torino, in occasione del concerto beethoveniano che si tenne mercoledì 5 ottobre 1994 all'Auditorium del Lingotto. 

martedì 3 luglio 2012

Gli spazi della musica, rivista open access di musicologia e culture comparate

E' nata una nuova rivista open access di ricerca musicologica e culture comparate pubblicata presso l'Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Studi Umanistici (StudiUm).

Il primo numero si trova qui.

Questo è il manifesto


La musica risuona nello spazio, e in esso vive. A sua volta lo spazio, risonante, vive nella musica: questa lo misura e ne definisce i contorni. 
La rivista «Gli spazi della musica» intende studiare l’incidenza della musica sulle altre discipline, esplorandone i rapporti e ripensandone i confini; il punto di partenza sarà la ricerca musicologica in una prospettiva di studio interdisciplinare. I principali ambiti di riferimento saranno la comparatistica, la drammaturgia musicale, gli studi sull’interpretazione e quelli di genere. 
«Gli spazi della musica» si articola in due sezioni. La prima, dedicata ai Saggi, comprende due tipi di interventi: i Ricercari ad argomento libero, proposti dai collaboratori, si configurano come contributi di ampio respiro dedicati ad argomenti fondamentali della ricerca; le Variazioni, sviluppate a partire da un tema generale proposto di volta in volta, sono destinate all’ampliamento delle conoscenze su argomenti specifici. La seconda sezione ospita invece gli Strumenti, ovvero testi più agili e di taglio didattico-divulgativo. Scopo degli Strumenti è la trattazione sintetica di un singolo aspetto della storia, dei generi, della critica e della prassi musicale. GliStrumenti non avranno un’organizzazione fissa, ma costituiranno la parte variabile della rivista. 

Entrambe le sezioni si caratterizzano per la ricerca originale degli scritti e l'attenzione a un costante aggiornamento delle fonti. Ogni contributo è inoltre corredato di etichette (tag) relative al tipo di contenuti, così da offrire ai lettori la possibilità di svolgere ricerche, semplici e incrociate, in base alle categorie di riferimento degli argomenti trattati.

La pubblicazione affianca tipi di periodicità differente a seconda delle sezioni. I contributi afferenti all’ambito dei Saggi, ovvero dei Ricercari e delle Variazioni, avranno cadenza semestrale coincidente con l’edizione elettronica dei fascicoli della rivista; gli Strumenti saranno resi disponibili a cadenza variabile, appena ottenuta l’approvazione del comitato di redazione. Gli articoli saranno presentati in doppio formato – html per la lettura in linea e pdf, ovvero impaginati e pronti da scaricare e stampare.

Klezmerando a Quincinetto, Pentabrassfestival

L’associazione culturale “Officinae Artis”, in collaborazione con il quintetto  “Pentabrass” e con il gruppo “Mishkalè”, sono lieti di presentare la terza edizione di “Klezmerando” seminario sulla musica klezmer.

Docente del seminario sarà il M° Igor Polesitsky, prima viola dell'orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e fondatore della “Klezmerata fiorentina”.

Il Maestro Polesitsky, originario di Kiev, è da anni impegnato nella ricerca e nella salvaguardia dello stile più "root" della musica klezmer. Quello per intenderci "....da cui tutto ebbe inizio...", quello suonato in quel microcosmo che erano gli  shtetl, quello non ancora intaccato dalla "contaminazione" americana dei primi anni del 1900.

“Klezmerando” è aperto a tutti,  strumentisti e non,  e si rivolge a quanti, esecutori professionisti , amatori o

appassionati del genere, vogliano avvicinarsi o approfondire la conoscenza  della musica klezmer.

Le lezioni si terranno nei giorni 5, 6 e 7 settembre 2012 a Quincinetto (To) nell’ambito del “PENTABRASSFESTIVAL” .

Per INFO contattare: Andrea Berno (“Officinae Artis”) infobrass AT officinae-artis.com
 
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