giovedì 31 dicembre 2009

Keep the ciaramella playing

Messina è una di quelle città miti che vivono il periodo natalizio con impaccio e una punta di imbarazzo. L'iconografia pubblicitaria impone tetti e strade scintillanti di neve e babbi natali dalla barba gelata; ma, nella città sullo stretto, le cose sono molto diverse. Qui, dalle piccole trombe delle acetoselle impietose, squilla giallo l'annuncio: "la temperatura è di almeno 15 gradi". Allora è inutile che le signore scendano in strada con le loro pellicce e si diano un contegno nordico: in Sicilia a Natale è quasi primavera.
Nonostante l'evidenza, il comune non si scoraggia: via dei Mille, via di negozi e di ritrovi, rimbomba giorno e notte con canti natalizi. L'anno scorso era percorsa da due simpatici ciaramellari che con i loro strumenti gonfi, pelosi e nasali riportavano in città le tradizioni di una volta, il ricordo dei campi e delle pecore. Ma in quei giorni i giornali si lamentarono; la Gazzetta del Sud, nell'articolo "Due ciaramellari e poco più," tuonava richiedendo un arredo musicale più consono. Ed ecco che quest'anno sui pali della luce vennero istallati dei piccoli (e candidi) altoparlanti dai quali si susseguono canzoncine in inglese che inneggiano alla neve.
Adesso va molto meglio: le feste di fine anno devono essere nevose, sdolcinate e superficiali. "Let it snow, let it snow, let it snow"


Lp

martedì 22 dicembre 2009

Luigi Della Croce, Ludwig van Beethoven, la musica pianistica e da camera (L'Epos)

Luigi Della Croce
Ludwig van Beethoven, la musica pianistica e da camera
Palermo, L’Epos 2008, pp. 564, € 48,30

Fino a ieri non esisteva una guida all’ascolto altrettanto completa: oggi finalmente c’è. È infatti uscito per l’Epos il volume di Luigi Della Croce sulla musica pianistica e da camera beethoveniana, compendio al primo tomo del 2005 dedicato alla musica sinfonica e teatrale. Un’essenziale prima parte introduce ai generi trattati, la seconda affronta le composizioni una per una in ordine cronologico. Il pregio maggiore del testo è di condensare i caratteri essenziali delle opere in poche righe con riflessioni acute e puntuali rimandi alle interpretazioni tradizionali (per es. Cortot circa l’op. 78 o Schumann sul Rondò “per il soldo perduto”), con un occhio sempre attento alla letteratura scientifica internazionale (vedi la datazione del Preludio WoO 55 o dei piccoli pezzi per pianoforte “Lustig - traurig”). Nella prefazione l’Autore spiega cosa manca e perché: le composizioni abbozzate, quelle nel catalogo Hess, le trascrizioni, i canti popolari armonizzati da Beethoven. Per il resto c’è proprio tutto: anche i testi con traduzione a fronte di tutti i Lieder. Non sono presenti esempi musicali perché la guida è destinata a un pubblico di appassionati, ma non necessariamente di specialisti. Cura editoriale impeccabile.

Benedetta Saglietti 

Giornale della Musica, giugno 2009, p. 20

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sabato 19 dicembre 2009

Passeggiata musicale in Italia


Sotto i cieli bigi e il gelo portato da una perturbazione siberiana, gli intrepidi membri del LAMA, giovedì scorso, si sono avventurati per le vie torinesi alla scoperta dei luoghi della musica. Palazzi, chiese, alberghi, biblioteche, archivi, teatri diroccati e sale da concerto conservano il ricordo del passaggio di artisti più o meno geniali. I viandanti, imbacuccati e curiosi, hanno condiviso aneddoti e storie per ricomporre qualche pagina della storia musicale torinese.

Nonostante il freddo intenso, tutti quei racconti non sono riusciti a rapprendersi e sono volati via, lasciando tracce solo nella memoria dei presenti. Vi invitiamo dunque a rievocare, a trascrivere e a inviarci quelle storie e quei luoghi: noi li condivideremo con gli altri lettori.

Prendendo spunto da quell’incontro, oggi inauguriamo questa nuova sezione del blog: Passeggiata musicale in Italia. Qui vorremmo raccogliere i vostri commenti, ricordi, curiosità relativi a spazi e suoni che avete ascoltato e visitato andando in giro per l’Italia (e, perché no, anche all’estero).

Aspettiamo impazienti le vostre pagine.
Lp

mercoledì 16 dicembre 2009

Il Bach dell'Ensemble Aurora

Johann Sebastian Bach, Concerto per flauto in si; Ouverture in si BWV 1067.
Triplo concerto BWV 1050a per clavicembalo, violino e flauto in Re.

Clavicembalo, Michele Barchi; violino, Enrico Gatti; flauto, Marcello Gatti; Ensemble Aurora, maestro di concerto, Enrico Gatti.

GLOSSA GCD 921204 / DDD / 56:03

Una ricerca linguistica inesausta, già tesa, a tratti, a preannunziare le inquietudini di un empfindsamer Stil ancora a venire, costituisce il fulcro delle letture bachiane raccolte in questo CD dedicato ai concerti con flauto del maestro di Eisenach dai fratelli Marcello ed Enrico Gatti. Eseguito su strumenti d'epoca e copie moderne, il programma raccoglie, accanto all'Ouverture BWV 1067 e alla prima, più ardita, versione del quinto Concerto brandeburghese, la ricostruzione del perduto Concerto in si minore per flauto, realizzata attingendo a singoli movimenti delle cantate BWV 209, 173a e 207 da Francesco Zimei sulla scorta dei presupposti musicologici da egli stesso illustrati nelle acute, appassionate - e appassionanti - note di copertina.
La concertazione tersa, improntata al massimo equilibrio tra le parti, permette di apprezzare appieno la ricchezza cangiante di colori, sfumature e inflessioni, gesti e accenti, l'uso duttile delle articolazioni attraverso cui è resa la complessità spesso spigolosa dell'armonia: il letto lungo il quale si snoda, proteiforme, il fiume del discorso musicale. 

Luca Rossetto Casel

Tratto da Rivista Musica: clicca qui per abbonarti!

sabato 12 dicembre 2009

Trascrizioni parte II

Con questo post completiamo gli strumenti per l'incontro sulla trascrizione:

Un bal (Valse: allegro ma non troppo) dalla Sinfonia Fantastica, Op. 14 ,di Hector Berlioz. Direttore Herbert von Karajan, Orchestre de Paris (1970)

Un bal (Valse: allegro ma non troppo), versione per Quintetto d'archi, degli Architorti

BONUS TRACK: Un bal (Valse: allegro ma non troppo), trascrizione pianistica di Franz Liszt, pianista: Eric Ferrand-N'Kaoua

Altro esempio di riduzione per pianoforte:

Ouverture Egmont, Beethoven, versione (anonima) per pianoforte a quattro mani, duo Martijn e Stefan Blaak

Ouverture Egmont, Beethoven, direttore Leonard Bernstein, Wiener Philharmoniker.
B. S. 

mercoledì 9 dicembre 2009

Esperimento sull'interpretazione


Giovedì 3 dicembre, nel corso dell'incontro del L.A.M.A, Luca Rossetto Casel ha proposto alcune considerazioni sull'interpretazione nella musica strumentale. Vi inoltriamo il suo invito a sperimentare un altro ascolto.

"Nel corso del mio intervento, ho voluto porre l'accento su come, al definirsi dell'interpretazione di un brano musicale, concorrano tanto le ragioni della riflessione estetica quanto le implicazioni di natura tecnica che la realizzazione di una particolare scrittura su di un particolare strumento (compresa la voce umana) comporta.
Propongo ora un ulteriore elemento di riflessione con un breve filmato, che mostra il violoncellista Paul Tortelier costruire la propria interpretazione del Preludio d'apertura della Suite BWV di Johann Sebastian Bach.
Quali elementi concorrono a dar forma all'interpretazione, come si configura il brano nella lettura di Tortelier? A voi le risposte!"
Luca R. C.

Inviate commenti e impressioni al solito indirizzo. Li aspettiamo!

martedì 8 dicembre 2009

I Nirvana come non li avete mai sentiti / Trascrizioni parte I

Raccolta di link che riassume l'incontro del LAMA di ieri:

Come as you are, video di Kevin Kerslake (1992), dall’album Nevermind

Tallywood Strings, Come As You Are, versione per quartetto d'archi

Nothing Else Matters, Metallica, tratta dall’album omonimo, prima del video su MTV, 26 febbraio 1992.

Nothing Else Matters, con la San Francisco Symphony Orchestra, orchestrazione di Michael Kamen

Scott Davis, versione pianistica della stessa canzone

lunedì 7 dicembre 2009

Policontri: rapporti fra musica e cinema

Conferenza (con proiezioni) 14/12/2009  
Aula Magna del Politecnico di Torino, ore 18.30 Ingresso libero

Giangiorgio Satragni

Rapporti fra musica e cinema nella Russia degli anni Venti e Trenta

La Russia del periodo sovietico, tra la Rivoluzione d'Ottobre e la Seconda guerra mondiale, è una della nazioni in cui si compiono fondamentali passi avanti nel rapporto fra la musica e il cinema. Per la settima arte scrivono anche musicisti di prima grandezza quali Šostakovič e Prokof'ev. E' grazie a loro che la musica di accompagnamento alle immagini, eseguita dal vivo, diventa una drammaturgia sonora inseparabile dagli avvenimenti della pellicola. Si è dunque agli albori di una tecnica di montaggio che oggi si avvale di procedimenti di sincronia computerizzati, mentre allora era fondata su un procedimento in tempo reale.

domenica 6 dicembre 2009

Alchimia delle arti, il programma del convegno

Il programma completo del convegno di studi, organizzato nel centenario dei Ballets Russes, dal Conservatorio di Torino, 10-11-12 dicembre 2009.

sabato 5 dicembre 2009

Serata dei migliori diplomati 2009, Conservatorio di Torino

Venerdì 11 dicembre ore 21.00 Serate Musicali, a cura di Oscar Alessi 
Conservatorio "G. Verdi" di Torino
"I migliori diplomati del 2009" 
Carlotta Conrado - Valerio Iaccio

Buon compleanno, Stradivari!

Carlotta Conrado e Valerio Iaccio, i migliori diplomati del 2009 nella Scuole di Violino di Giacomo Agazzini (Conrado) e Massimo Marin (Iaccio), avranno l'onore e il piacere di esibirsi con il prestigioso violino Stradivari "Mond" (Cremona 1709), facente parte della Collezione della Galleria degli Strumenti del Conservatorio realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
Nel terzo centenario dello strumento appartenuto a Teresina Tua saranno eseguite due delle più significative sonate del repertorio cameristico:

Sonata n. 1 in fa minore op. 80 di S. Prokofiev
Carlotta Conrado al violino e Luca Ieracitano al pianoforte

Sonata n. 2 in re minore op 121 "Grosse Sonate" di Robert Schumann
Valerio Iaccio al violino e Chiara Marcolongo al pianoforte

Ai due giovani violinisti si aggiungerà il M° Giacomo Agazzini il quale, fuori programma, eseguirà "Remix" di Andrea Chenna per violino e nastro magnetico.

In occasione del concerto vi sarà l'apertura serale straordinaria della Galleria degli Strumenti.

giovedì 3 dicembre 2009

Il Teatro Regio visto da Sarah Moon

Il Regio visto da Sarah Moon
In mostra nel foyer le immagini della celebre fotografa
Teatro Regio, 11 - 31 dicembre 2009
Presentazione in anteprima
Teatro Regio, Sala del Caminetto venerdì 11 dicembre ore 11.30

Venerdì 11 dicembre alle ore 11,30 verrà inaugurata, nel foyer del Toro, la mostra fotografica di Sarah Moon: dodici immagini tratte dal libro Teatro Regio di Torino, edito da Contrasto/Delpire/Agarttha Arte e curato da Adele Re Rebaudengo. 
Alla presentazione parteciperanno: Sarah Moon, Adele Re Rebaudengo, Giorgio Pestelli e Walter Vergnano. Il libro e la mostra sono stati realizzati con il sostegno di: Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, UniCredit Group e Bentley S.O.A. S.p.A. 

Muti con la Cherubini in Senato il 20 dicembre

Concerto di Natale 2009
Aula del Senato, domenica 20 dicembre h. 12
Riccardo Muti dirige l’Orchestra Giovanile 'Luigi Cherubini', in programma la V Sinfonia di Beethoven
 
Muti e l’Orchestra Giovanile Cherubini  saranno protagonisti del Concerto di Natale, promosso dal Senato della Repubblica, nell'Aula di Palazzo Madama il prossimo 20 dicembre (in diretta televisiva dalle 12 su Rai1, Eurovisione; diretta radiofonica su Radio3 Rai e Gr Parlamento e in differita su Rai International).

Il Maestro dirigerà l'Orchestra Giovanile Cherubini per la seconda volta in Senato dopo il Concerto di Natale del 2005, ''come inno all'ottimismo, auspicando per la Musica e per la Cultura del nostro Paese un domani pieno di luce''.

''L'invito ricevuto dal Presidente del Senato a tornare a Palazzo Madama per il Natale 2009 - spiega Muti - gratifica il nostro lavoro. L'Orchestra è ora rinnovata per il secondo triennio di attività e come già accaduto nel primo, ha raccolto diplomati provenienti da tutte le regioni d'Italia. I giovani musicisti si sono molto impegnati affrontando e vincendo scommesse difficili anche all’estero: da Salisburgo, ove la Cherubini è protagonista dal 2007 come orchestra in residence al Festival di Pentecoste per un progetto quinquennale mirato alla riscoperta del patrimonio musicale del Settecento napoletano, a Vienna dove si sono esibiti nella prestigiosa cornice del Musikverein. Questo dimostra che il futuro della Musica in Italia potrà essere degno delle nostre grandi tradizioni, a condizione che i giovani vengano artisticamente sostenuti e guidati nell'impegno, aiutati nel realizzarsi con le giuste opportunità di lavoro''.  

Il Concerto di Natale ha uno scopo benefico. L'incasso dei biglietti, sarà devoluto come nel 2008 all’Ospedale Bambin Gesù di Roma. 
   
Al Concerto sarà presente il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Il Maestro Muti e l'Orchestra Giovanile 'Luigi Cherubini'  si esibiranno gratuitamente.

Ieri è stata anche ufficializzata la guida di Muti al Teatro dell'Opera di Roma a partire dalla stagione 2010-2011.

martedì 1 dicembre 2009

Come un poeta scrive di musica: storia di un amore

Dieci anni fa il Corriere della Sera inaugurò una rubrica con la quale andava alla ricerca di "un consiglio d'autore sul libro, la musica, il film, l'opera d'arte da utilizzare come talismani di felicità".

L'8 agosto 1999 fu la volta del poeta Giovanni Raboni (1932-2004), celebrato autore de Le case della Vetra, al quale venne chiesto un articolo sul suo elisir. Di seguito uno stralcio, tratto dall'archivio storico del Corriere:

"Una musica, naturalmente. Ma quale? Un madrigale di Monteverdi? Una cantata di Bach? Una sinfonia di Mozart? Un quintetto di Schubert? Nessuno potrà mai indurmi a scegliere, fra le mille e una composizione che hanno nutrito e continuato a nutrire la mia esperienza del mondo, quella da anteporre a tutte le altre: "il mio", come sta scritto, "elisir"... Sarebbe come voler individuare, fra tutti i battiti del cuore che mi hanno fatto arrivare fin qui, il più indispensabile, quello che più di ogni altro mi ha tenuto in vita. Assurdo.

E invece un modo, forse, c'è; ma per arrivarci dovrò percorrere una strada lunga e magari un pò tortuosa sulla quale non sono affatto sicuro che qualcuno avrà voglia di seguirmi.

Si parte, tanto per cambiare, dalla guerra: la solita, quella del '40-'45. Fu durante la guerra, e per motivi ad essa angosciosamente connessi, che all'età di nove o dieci anni interruppi lo studio del pianoforte intrapreso qualche tempo prima per tenace volere di mia madre. L'interruzione doveva essere temporanea e fu definitiva.
Il bisogno d'un qualche concreto fare estetico - un bisogno che avvertivo sin da quando avevo acquistato una prima, embrionale consapevolezza di me - si riversò sulla letteratura, e il mio amore per la musica si trasformò in "amore da lontano", senza possesso né speranza di possesso, come quello cantato dai poeti medievali. Finita la guerra, tornati a Milano, cominciò il mio lungo apprendistato di musicomane passivo, dotato ormai soltanto - perduta per sempre quella di collaboratore in un modo o nell'altro alla sua "messa in atto" - della facoltà di ascoltarla, la musica, e di fantasticare all'inifinito su di essa. Per uno studente c'erano, per fortuna (spero ci siano ancora), parecchie possibilità di coltivare questa passione senza dover sostenere grandi spese.

La Società del Quartetto, costretta in quei primi anni postbellici a inventarsi sedi provvisorie (vi furono stagioni di concerti in un cinema appena costruito in viale Piave, altre in un vecchio cinema di corso Vercelli), offriva abbonamenti a prezzi speciali, e temo di averne approfittato anche oltre i limiti d'età stabiliti. E c'era il loggione della Scala, naturalmente, le volte che non si riusciva a trovar posto nel palco di qualche compagno di scuola particolarmente ricco [...]. E ci furono, un po' più tardi, i Pomeriggi musicali al Nuovo, di cui una cugina di mio padre, con la scusa di "farsi accompagnare", mi pagava l'abbonamento, e dove - sì proprio lì, in quel luogo oggi consacrato ai fasti di "Grease" - mi capitò d'assistere al debutto milanese d'un giovane, e a noi sconosciuto, Sergiu Celibidache...

Non è stato un problema, insomma, negli anni del liceo e dell'Università sfamarmi di musica dal vivo. I problemi cominciarono quando mi prese, in aggiunta, la smania di portarmele a casa, di averle in casa, di poterle sentire e risentire a mio piacimento (illudendomi cosi' , in un certo senso, di "possederle"), le musiche che via via scoprivo; cioè lo si sarà capito, di procurarmene delle riproduzioni discografiche.

[...]

E l'elisir? Ci sto arrivando. Quando si trattò, finalmente, di progettare l'acquisto del mio primo 33 giri, le esitazioni, i dubbi, l'impressione di dover compiere una scelta in qualche modo fatale, che avevano accompagnato fino a quel momento tutti i miei tormentati e gioiosi investimenti discografici, si fecero ancora più assillanti. Da dove cominciare, anzi: da dove ricominciare?

Continua sull'archivio storico del Corriere della Sera.

BS
 
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