
Miecio. Lettere e cartoline di Janina Roza Horszowska 1900-1904, a cura di Bice Horszowski Costa, prefazione di Elisabetta Fava. Genova, Erga Edizioni 2007

La carriera del pianista Mieczyslaw Horszowski (bambino prodigio allievo di Theodor Leschetizky, l’insegnante più famoso della Vienna del tempo) annovera concerti affianco di Casals, Busch, Serkin, Toscanini e attraversa un intero secolo. La casa editrice Erga gli ha dedicato qualche anno fa una corposa biografia, redatta sulla base dei quaderni pazientemente annotati dalla moglie Bice, la quale ne è anche la curatrice; la prima parte, che consente di seguire passo passo la vita della famiglia del piccolo Wunderkind e la sua crescita intellettuale e pianistica, comprende le lettere tradotte dal polacco che la madre di Miecio (Janina Roza) scrisse al marito Stanislaw.
Un secondo volume, a completamento del primo, nasce ora grazie al recente ritrovamento in un garage di Nizza di un album contenente 130 cartoline, scritte da Roza al marito dal 1900 al 1904: il “viaggio iconografico” illustra la biografia della famiglia ed è una lente attraverso cui osservare i loro spostamenti, alla scoperta di città e mondi interiori attraverso l’immaginario dell’epoca. Completa l’opera un cd che dà un saggio dell’ampio repertorio dell’interprete (Bach, Beethoven, Chopin e sue composizioni).
Benedetta Saglietti
Il Giornale della Musica, Gennaio 2009
Ecco infine la poesia che Guido Gozzano dedicò al grande pianista (nella raccolta La via del rifugio):
Miecio Horszovski
Piccole dita che baciai, che tenni
fra le mie, pensando ai derelitti
consolati di affanni e di delitti
dal gioco delle mani dodicenni:
o le tue mani, bimbo, se tu accenni
sui tasti muti, a pena! Ecco, e tragitti
un popolo di sazi e di sconfitti
alle rive del sogno alte e solenni.
E tu non sai! Il suono t'è un trastullo:
tu suoni e ridi sotto il cielo grigio
nostro piccolo gran consolatore!
E l'usignolo, come te, fanciullo,
canta ai poeti intenti al suo prodigio;
e non conosce le virtù canore.
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