mercoledì 13 febbraio 2008

Il suono di Brahms e la voce di Puccini

Qualche anno fa fece un certo scalpore il ritrovamento, da parte della Stanford University, di una registrazione che contiene la voce di Brahms, oltre a una sua interpretazione. 
Sonic archeology: An analysis and transcription of the 1889 cylinder recording of Johannes Brahms performance of a segment of his First Hungarian Dance by Jonathan Berger ccrma.stanford.edu

La bella voce baritonale di Puccini è stata invece incisa al Columbia Studio di New York il 21 febbraio 1907. 

Talvolta però, sono "bufale":
"Chopin era un pianista sublime. E questo tutti, fino a questo momento, avremmo potuto supporlo. La certezza viene nientedimeno che da una "registrazione" che il compositore polacco fece nel 1848 su di un rudimentale apparecchio approntato da un estroso inventore francese di nome Hippolyte Sot. La possibilità di ascoltare Chopin suonare il suo Valzer in re maggiore op. 64 n. 1 è offerta dalla rivista inglese "Classic CD" che ha pubblicato la registrazione originale su un compact. Inutile dire che la notizia ha avuto l’effetto di una bomba. Innanzitutto perché la prima registrazione ufficiale è del 1877, poi perché ascoltare Chopin suonare un suo brano è una emozione indescrivibile. Nell’estate del 1847 Chopin era con George Sand a Nohant quando incontrò il signor Sot: costui aveva approntato una macchina per la registrazione composta da un cilindro di vetro ricoperto di nerofumo sul quale, grazie ai suoni amplificati da un megafono rovesciato, una puntina tracciava una sinusoide la cui ampiezza era proporzionale alla pressione acustica. Sot poi seppellì tutte le registrazioni nel suo giardino e lì rimasero fino all’anno scorso, quando lo storico Jean-Michel Baillat le scopri e le portò all’IRCAM di Pierre Boulez".
Anche Alberto Spano scrisse di queste scoperte:
"Amburgo, settembre 1889: il 55enne Johannes Brahms accetta di suonare la Danza Ungherese n. 1 in sol minore nella versione per pianoforte solo davanti alla cornetta di un rudimentale registratore a cilindro nello stand di una fiera campionaria settembrina. L’eccezionale seduta di registrazione ha effettivamente luogo e noi, oggi, a distanza di 110 anni, possiamo ancora ascoltare quella leggendaria incisione […] in cui si intuisce la presenza di un pianoforte e a fatica si riconosce la musica eseguita. Questo documento è probabilmente il primo reperto sonoro di un certo interesse musicale nella storia del disco. […]
È e rimane il primo documento serio di un pianoforte registrato. Rimane il primo, perché la registrazione del Valzer in un minuto eseguito da Chopin a Nohant nel 1848 e commercializzata con una rivista inglese il 1° aprile 1991, la notizia del cui ritrovamento rimbalzò improvvisamente sui giornali di tutto il mondo, altro non era che un colossale e riuscito pesce d’aprile di un buontempone pianista dilettante che aveva camuffato con l’ausilio del computer una propria sgangherata esecuzione. La data di registrazione era esageratamente inverosimile, visto che la prima registrazione di cui si ha notizia è del 1877."

10 maggio 1991, Repubblica
Benedetta Saglietti

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