Johannes Brahms, sublime musicista ed orrendo torturatore di gatti. Questa doppia realtà è convissuta per oltre un secolo e solo ora uno studioso ha liberato il compositore amburghese dal marchio puntando il dito accusatore contro un altro eccelso, Richard Wagner, che sarebbe all'origine della antica leggenda metropolitana.
Brahms veniva accusato di tormentare gli animali e di raccogliere i loro lamenti in fine di vita per tradurli in note.
L'orrendo sospetto aveva trovato una incredibile sostegno decennio dopo decennio, fino ad arrivare ai nostri tempi, all'interno di un filone animalista propenso a credere che alla crudeltà umana non c'è limite.
Ora, dopo due anni di studi e di ricerche, il musicologo Calum MacDonald, un'autorità sul compositore, ha potuto mettere fine a queste dicerie che volevano Brahms un impenitente serial- killer di felini. Dalla ricerca è emerso anche che la fonte più probabile di queste accuse offensive era il rivale Richard Wagner che sembra esercitasse con successo le sue malevolenze ogniqualvolta parlava di Brahms.
Debolezze umane che la storia scritta dagli studiosi di musica aveva totalmente cancellato dato che nessuna della ventina di biografie del compositore viennese faceva riferimento a crudeltà del genere.
Debolezze invece ben registrate dalla storia vista dalla parte degli animali tanto che anche in un recente volume dal titolo'I gatti del mondo' l'autore, Desmond Morris, si è sentito in dovere di registrarle:»Il compositore odiava così tanto i gatti che li colpiva con frecce. Prendeva la mira dal suo appartamento di Vienna e, se dobbiamo credere a Wagner, dopo averli infilzati li tirava fin dentro casa, come fa un pescatore con la trota. E poi ascoltava con bramosia i rantolii delle sue vittime e riportava con cura su un taccuino le osservazioni.»
La leggenda metropolitana lanciata con malizia dall'avversario Wagner si è diffusa nonostante le cose che raccontava fossero, per i contemporanei, facilmente verificabili.
MacDonald nella sua accurata ricerca si è imbattuto nelle scorse settimane nel lavoro di James Hunecker, critico musicale del New York Times, che nel 1893, mentre Brahms era ancora in vita, aveva svolto indagini sulle accuse che circolavano e le aveva trovate infondate e aveva anche lui riscontrato che all'origine di tutto vi era il diabolico Wagner (fonte: ANSA).
originale--> http://www.guardian.co.uk/uk/2001/apr/12/highereducation.arts
Brahms veniva accusato di tormentare gli animali e di raccogliere i loro lamenti in fine di vita per tradurli in note.
L'orrendo sospetto aveva trovato una incredibile sostegno decennio dopo decennio, fino ad arrivare ai nostri tempi, all'interno di un filone animalista propenso a credere che alla crudeltà umana non c'è limite.
Ora, dopo due anni di studi e di ricerche, il musicologo Calum MacDonald, un'autorità sul compositore, ha potuto mettere fine a queste dicerie che volevano Brahms un impenitente serial- killer di felini. Dalla ricerca è emerso anche che la fonte più probabile di queste accuse offensive era il rivale Richard Wagner che sembra esercitasse con successo le sue malevolenze ogniqualvolta parlava di Brahms.
Debolezze umane che la storia scritta dagli studiosi di musica aveva totalmente cancellato dato che nessuna della ventina di biografie del compositore viennese faceva riferimento a crudeltà del genere.
Debolezze invece ben registrate dalla storia vista dalla parte degli animali tanto che anche in un recente volume dal titolo'I gatti del mondo' l'autore, Desmond Morris, si è sentito in dovere di registrarle:»Il compositore odiava così tanto i gatti che li colpiva con frecce. Prendeva la mira dal suo appartamento di Vienna e, se dobbiamo credere a Wagner, dopo averli infilzati li tirava fin dentro casa, come fa un pescatore con la trota. E poi ascoltava con bramosia i rantolii delle sue vittime e riportava con cura su un taccuino le osservazioni.»
La leggenda metropolitana lanciata con malizia dall'avversario Wagner si è diffusa nonostante le cose che raccontava fossero, per i contemporanei, facilmente verificabili.
MacDonald nella sua accurata ricerca si è imbattuto nelle scorse settimane nel lavoro di James Hunecker, critico musicale del New York Times, che nel 1893, mentre Brahms era ancora in vita, aveva svolto indagini sulle accuse che circolavano e le aveva trovate infondate e aveva anche lui riscontrato che all'origine di tutto vi era il diabolico Wagner (fonte: ANSA).
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