L’oratorio Jephte, considerato uno dei grandi capolavori del genere, rievoca la storia di questo condottiero degli Israeliti che, per propiziarsi la vittoria sugli Ammoniti, fa voto di immolare in sacrificio a Dio la prima persona che gli verrà incontro dopo la vittoria. Gli si presenta la sua unica figlia e la gioia del successo si trasforma repentinamente in tragedia e in un accorato lamento che accosta, in stridente contrasto, la vittoria di Israele con la morte della vergine: “In laetitia populi, in victoria Israel et gloria patris mei; ego sine filiis virgo, ego filia unigenita moriar et non vivam”. A questo lamento risponde, in chiusura, uno struggente coro a sei voci.
Il testo è tratto dal Libro dei Giudici, cap. XI, con aggiunte di fonte ignota, ma forse dello stesso Carissimi.
Il testo è tratto dal Libro dei Giudici, cap. XI, con aggiunte di fonte ignota, ma forse dello stesso Carissimi.
Dal punto di vista drammatico questo oratorio si divide in tre parti: la scena della battaglia, la festa per la vittoria, la tragica conclusione. A ciascuna di queste corrisponde un diverso carattere musicale, secondo una retorica largamente condivisa all’epoca: i cambi di tonalità da maggiore a minore e viceversa, l’uso di pause in funzione espressiva, il prolungarsi al canto di note dissonanti con il basso continuo, l’uso di intervalli aspri, per lo più diminuiti o tritoni.
Dal punto di vista della forma musicale lo Jephte è, come l’opera coeva, un susseguirsi di recitativi, cori e arie che rappresentano i personaggi del dramma: Historicus (il narratore), Jephte, Filia. A costoro si aggiunge l’Echo, la risposta delle montagne al lamento della vergine.
E’ un’opera profondamente unitaria in cui la recitazione gioca un ruolo decisivo; ed è proprio questa profonda compenetrazione tra musica e azione drammatica a renderlo un capolavoro.
E’ un’opera profondamente unitaria in cui la recitazione gioca un ruolo decisivo; ed è proprio questa profonda compenetrazione tra musica e azione drammatica a renderlo un capolavoro.
Paolo Zaltron
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