Nella Parigi del '900 le signorine che suonavano male il pianoforte si dilettavano a eseguire la Pavane pour une infante défunte sfoggiando un'espressione pensosa così adatta al brano e al loro abbigliamento. La Pavane presto divenne un pezzo, come disse Cocteau, che le ragazze acquistavano in luogo della Prière d'une vierge.
Ancora oggi questa danza lenta è una delle composizioni più note ed eseguite di Ravel, ed è una di quelle che più si prestano ad essere interpretate in modo kitsch. Senza considerare le imperiture signorine che suonano male, colpisce una versione vocale della Pavane scritta per le cerimonie nuziali religiose. Si tratta di una parodia musicale che svela gli aspetti più melensi della melodia raveliana (e l'umor nero di chi sceglie un pezzo funebre per un matrimonio).
Un caso ancora più sconcertante è quello di Un bel dì vedremo remix: una versione lounge dell'aria di Madama Butterfly nella quale, sul canto del soprano, si inseriscono due voci roche che dialogano in inglese.
C'era bisogno di una versione easy listening di Puccini e di una liturgica di Ravel? Queste riscritture hanno un senso oppure sono semplicemente figlie del cattivo gusto?
lp
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