Accogliamo e volentieri pubblichiamo:
L'Italia ha formato e sta formando, attraverso i suoi Conservatori e scuole di musica, teatri e quant'altro, centinaia di musicisti ben più degni di tal Giovanni Allevi di rappresentare l'Italia musicale attraverso l'inno di Mameli, e soprattutto ben più onesti, perchè non spacciano per materiale proprio ricopiature di brani altrui, scopiazzate non denunciabili per plagio solo per via dei diritti scaduti.
L'Italia ha formato e sta formando, attraverso i suoi Conservatori e scuole di musica, teatri e quant'altro, centinaia di musicisti ben più degni di tal Giovanni Allevi di rappresentare l'Italia musicale attraverso l'inno di Mameli, e soprattutto ben più onesti, perchè non spacciano per materiale proprio ricopiature di brani altrui, scopiazzate non denunciabili per plagio solo per via dei diritti scaduti.
Basta alla cialtroneria italiana giustificata e santificata dal successo di pubblico. C'è un'Italia musicale onesta, coscienziosa, che non ricerca il successo ad ogni costo e con ogni mezzo che chiede di essere rispettata. No alla presenza di Allevi!
Non escludiamo l'organizzazione di contromanifestazioni musicali da parte dei musicisti onesti e non baciati dai successi ruffiani.
Massimiliano Génot
Lunedì 31 gennaio alle 20 l'Inno di Mameli-Novaro torna al Teatro Gobetti* (dove una targa ricorda che venne eseguito per la prima volta in assoluto in questo teatro nel 1847): l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai sarà diretta da Giovanni Allevi nella serata "Fratelli d'Italia" presentata da Milly Carlucci, in diretta su Rai Radio1, visibile anche sul sito www.radiouno.rai.it
*La nostra proposta: andiamo a tirargli le uova
Oppure puoi firmare la petizione di Gian Luigi Zampieri, direttore d'Orchestra e docente al Conservatorio di Musica "L. Refice" di Frosinone.
*La nostra proposta: andiamo a tirargli le uova
Oppure puoi firmare la petizione di Gian Luigi Zampieri, direttore d'Orchestra e docente al Conservatorio di Musica "L. Refice" di Frosinone.
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