venerdì 31 ottobre 2008
Soundscape
Voci, animali, il rumore delle onde connotano gli ambienti: ma il frastuono urbano li inquina, l'articolo su Repubblica
lunedì 27 ottobre 2008
Mdi ensemble, REBUS
Prendendo spunto dall'organico del Pierrot Lunaire, l'idea che Mdi porta avanti è quella della creazione di un "nuovo strumento" cameristico che possa rispondere con la massima duttilità alle esigenze della nuova musica, così come fu per il quartetto d'archi durante l'età classica.
Lunedì 27 ottobre e giovedì 30 alle ore 21 esordiranno al Teatro Dal Verme di Milano.
" REBUS "
Due serate per interrogarsi sui confini tra le musiche di ieri, di oggi e di domani
musiche di Lanza, Mozart, Casale, Scarlatti
Carlo Goldstein, direttore
Franziska Schoetensack, violino
Simone Beneventi, percussioni
Introduce Oreste Bossini
Il prossimo appuntamento sarà il 30/10 con la Lezione-concerto di e con Mauro Lanza
h.11 Università degli Studi - Milano, Dipartimento DAMS, Aula K43, via Noto 8 - Milano
Novità
per pianoforte solo (prima esecuzione italiana)
The skin of the onion - musica «a strati indiscreti»
per flauto, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte e percussioni*
Carlo Goldstein, direttore
* Simone Beneventi, percussioni www.examenapium.it
E poi:
Venerdì 7 novembre 2008 h.21
Teatro Verdi - Trieste (Festival Trieste Prima)
musiche di Casale, Lopez, Longo, Platz, Eisler
Giovedì 13 novembre 2008 h.11
Università degli Studi - Milano
Dagli strumenti acustici agli strumenti elettrici: l'evoluzione del suono e del linguaggio
Lezione-concerto con Giovanni Verrando
In collaborazione con Repertorio Zero
musiche di Giovanni Verrando e Raphael Cendo
Jacopo Bigi, violino
Giovedì 13 novembre 2008 h.18NABA Nuova Accademia delle Belle Arti - Milano
Dagli strumenti acustici agli strumenti elettrici: l'evoluzione del suono e del linguaggio
musiche di Giovanni Verrando e Raphael Cendo
Jacopo Bigi, violino
Sonia Formenti, flauto
Paolo Casiraghi, clarinetto
Carlotta Conrado, violino
Paolo Fumagalli, viola
Giorgio Casati, violoncello
Luca Ieracitano, pianoforte
sabato 25 ottobre 2008
Criticare la critica
Parlare di musica non è sempre facile. Come si scrive il commento a un concerto? Come si costruisce una recensione? Giovedì 13 novembre, nel corso del seminario, proveremo a rispondere a queste domande montando e smontando recensioni. Siamo tutti invitati a scegliere un brano musicale di nostra preferenza (sonata, cantata, sinfonia, opera...) e raccogliere critiche relative a quel pezzo apparse su quotidiani, riviste, volumi, antologie di saggi. Leggendo, valutando e confrontando le varie pagine proveremo a individuare intenzioni, punti di vista e metodi critici.
Accorrete numerosi!
e qui la relazione "Peso e incidenza della cultura musicale nella stampa quotidiana e periodica"
liberamente tratto da Saggiatoremusicale.it
venerdì 24 ottobre 2008
Keeping Score
In queste pagine virtuali sono proposte le analisi di tre composizioni musicali (la Sinfonia Eroica di Beethoven, La sagra della Primavera di Stravinsky e la Quarta Sinfonia di Tchaikovsky) e della musica di Aaron Copland. In ogni caso vengono suggeriti diversi percorsi interattivi che permettono di conoscere la vita degli autori, l'atmosfera dell'epoca e gli spartiti. Il sito è esclusivamente in inglese, ma la voce che guiderà i vostri percorsi musicali (si tratta di quella di Michael Tilson Thomas, direttore di orchestra e musicista) ha una pronuncia molto chiara e comprensibile. Buon ascolto!
giovedì 23 ottobre 2008
Giornata di studi e proposta di riflessione
Apertura dei lavori: Anna Maria Poggi. Preside della Facoltà di Scienze della Formazione
Roberto Alonge Presidente del Consiglio di Corso di Studio in Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
Ore 10.15 Presiede: Annarita Colturato (Università di Torino)
Massimo Gentili -Tedeschi (Biblioteca Nazionale Braidense di Milano - International Association of Music Libraries, Archives and Documentation Centres) La descrizione e l’accesso alle risorse: la vita del bibliotecario musicale tra regole e formati
Angelo Pompilio (Università di Bologna - Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali di Ravenna) Modelli concettuali per archivi musicali
Michael Fingerhut (Médiathèque de l’IRCAM - Centre Pompidou di Parigi) Preserving, Organizing and Accessing Records of Past Musical Events: Two Projects of the IRCAM Multimedia Library
Ore 14.30 Presiede: Luisa Zanoncelli (Università di Torino)
Angelo Orcalli (Università di Udine) Orientamenti ai documenti sonori
Luca Cossettini (Università di Udine) Ri-scritture e ri-mediazioni della Fabbrica illuminata di Luigi Nono: testi, registrazioni audio, interpretazioni
Coffee break
Vincenzo Lombardo (Università di Torino) Archiviazione e recupero di installazioni multimediali mediante tecniche di realtà virtuale: il caso del Poème électronique
Rossana Damiano (Università di Torino) Working Title: l’utilizzo di ontologie per la codifica di informazioni in ambito musicale e l’accesso ai dati. Una breve rassegna e alcune considerazioni.
Messaggio del Rettore
Con profonda lungimiranza, inoltre, fin dal 2002 l’Università di Torino ha concepito un piano per l’organico, sia relativo ai docenti sia relativo al personale tecnico-amministrativo, che, valutando in anticipo le cessazioni sicure di anno in anno fino al 2012, ha consentito alle Facoltà e all’Ateneo di conoscere con certezza l’ammontare delle risorse disponibili e di utilizzarle nei modi più opportuni in rapporto alle necessità didattico-scientifiche; ciò ha permesso di eliminare motivi di contenzioso all’interno e fra le facoltà, di pianificare a medio e lungo termine il turn-over, di ottimizzare l’attività degli uffici amministrativi con un’adeguata distribuzione delle risorse umane e, inoltre, di celebrare un numero di concorsi (soprattutto di ricercatore, fino al 70% circa del totale delle valutazioni comparative espletate) tale da rinnovare per oltre un terzo in pochi anni l’intero parco docenti dell’Ateneo.
Una simile politica e un simile ricambio hanno avuto ricadute positive anche sui risultati della didattica e della ricerca come dimostrano gli esiti della valutazione compiuta dal CIVR, Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca, resi pubblici due anni or sono (la valutazione riguardava il trienno 2001-2003) ed usati anche nel modello per il calcolo e l’attribuzione del FFO dal CNVSU.
Ora tale sforzo rischia di essere compromesso da scelte che paiono giustificate non da un vero e proprio progetto di riforma e di rinnovamento del sistema universitario italiano, che di riforme organiche e durature avrebbe sicuramente bisogno, bensì da una mera esigenza di fare cassa risparmiando in ogni settore della pubblica amministrazione, compresi appunto quelli della Scuola, dell’Università e della Ricerca, in una prospettiva quanto meno miope del ruolo che formazione, università e ricerca debbono svolgere nella società globalizzata quali esclusivi motori di sviluppo e innovazione. Ciò che soprattutto spiace è che dopo reiterati e assolutamente condivisibili discorsi sulla necessità di applicare metodi meritocratici nella distribuzione delle risorse pubbliche destinate all’Università, si compiano tagli generalizzati e indiscriminati che, di fatto, penalizzano chi è stato virtuoso economicamente e ha prodotto esiti di ricerca apprezzati e ottimamente valutati e premiano chi invece non ha badato a sprechi e ha prodotto risultati scientifici meno esaltanti.
Su un altro versante il blocco del turn-over al 20% rappresenta un grave pregiudizio per le speranze di molti giovani in procinto di accedere alle carriere della ricerca e sicuramente alimenterà, per un verso, nuove massicce fughe di cervelli all’estero e, per l’altro, sottrarrà generazioni di validi giovani all’attività scientifica pubblica con enorme danno per il paese. Sembra cioè di percepire nelle scelte del ministero un’attenzione tutta diretta alla contingenza economica, che impone di limitare al massimo e senza discrimine la spesa statale, e una visione non corretta e non accorta del ruolo dell’Università pubblica, che - a mio avviso - continua ad essere il perno del nostro sviluppo in senso scientifico, economico, civile ed etico, specie in una realtà come quella italiana ove le industrie sono di dimensioni troppo modeste per affrontare in proprio le spese per ricerca e innovazione o - ancor meno - per finanziare fondazioni universitarie private.
Per discutere della situazione del nostro Ateneo e dell’Università italiana in questo momento cruciale di passaggio ritengo opportuno un confronto collettivo all’interno di un Senato Accademico aperto a tutte le componenti dell’Università di Torino (docenti, personale, studenti), nel quale sarà possibile intervenire ed esprimere le proprie valutazioni. Tale riunione si svolgerà in Aula Magna nella giornata di giovedì 13 novembre alle ore 15.00.
Il Rettore
Prof. Ezio Pelizzetti
Dal sito www.unito.it
lunedì 20 ottobre 2008
Quirino Principe e la spina nel fianco (podcast Radio3)
Si segnala inoltre che un numero degli Studi verdiani è disponibile on line in anteprima limitata al seguente link
domenica 19 ottobre 2008
sono una studentessa presso l'Università di Pisa, ho letto i vostri articoli sulle proteste studentesche e ci terrei a fare qualche precisazione in merito.Le nostre proteste non sono soltanto di solidarietà nei confronti del mondo della scuola contro il decreto Gelmini ma nascono come reazione alla nuova legge Finanziaria presentata dal ministro Tremonti, legge (già approvata nella Camera ma di prossima discussione in Senato) che sancisce una esplicita condanna a morte dell'Università pubblica. Mi spiego meglio.
La legge 133/2008 (conversione del DL 112/2008, si può leggere all''indirizzo http://www.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm) prevede quanto segue:
- una riduzione annuale fino al 2013 del Fondo di Finanziamento Ordinario di 467 milioni di euro (taglio del 6%);
- un taglio del 46% sulle spese di funzionamento;
- una riduzione del turn /over al 20% per l'Università (cioè: su 5 docenti che vanno in pensione al più 1 nuovo ricercatore potrà essere assunto) nel periodo 2009-2013 (in termini finanziari -64 milioni di euro nel 2009, -190 milioni di euro nel 2010, - 316 milioni di euro nel 2011, - 417 milioni di euro nel 2012, -455 milioni di euro nel 2013);
- un taglio complessivo di quasi 4 miliardi di euro in 5 anni;
- l'istituzione di un percorso burocratico che permetta la trasformazione delle Università pubbliche in Istituti privati.
Chi conosce il mondo dell'università sa che i tagli dei primi 4 punti sono tali da ridurre in ginocchio qualsiasi Università pubblica. Fra 2 anni (non dico 10 ma 2!!!) la mia Università non sarà più in grado di sostenersi economicamente: o vi sarà chiusura o privatizzazione.
Cito dal documento ufficiale prodotto dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pisa (che potete leggerlo da voi sul sito del dipartimento di filosofia: http://www.fls.unipi.it):
«Gli effetti combinati dell'art.49 della Legge 133/2008 (divieto di ricorrere al medesimo lavoratore con più tipologie contrattuali per periodi di servizio superiori al triennio nell'ultimo quinquennio), e del 37-bis inserito nel ddl 1441 in corso d'approvazione parlamentare, (cancellazione della procedura delle stabilizzazioni) produrranno il blocco delle forme contrattuali a tempo determinato in enti dove la frequenza di concorsi è scarsa e il licenziamento in tronco (dopo tre mesi dall'eventuale entrata in vigore del ddl 1441) di chi aveva già ricevuto garanzie dallo Stato di un percorso per andare a stabilizzare la propria attività professionale.
Le misure descritte mettono a rischio il normale esercizio della didattica e della ricerca nelle università e nei centri di ricerca, aggravano il problema del numero e della media anagrafica del personale, tradiscono gli accordi europei e il dettato costituzionale sulla necessità della natura pubblica dell'istruzione, compresa quella universitaria».
Continua su Corriere.it
vedi anche
http://netmonitor.blogautore.repubblica.it/2008/10/18/petizioni-blog-e-forum-contro-la-legge-133/
giovedì 16 ottobre 2008
A Santa Cecilia vola la musica
venerdì 10 ottobre 2008
Musica in lattina
Il più versatile disco in vinile vinse la scommessa e ancora oggi circola tra gli appassionati. La vita del cilindro fonografico, invece, fu breve: iniziò i suoi giri attorno al 1888 e li concluse verso il 1929. All'inizio i solchi della registrazione del suono venivano fatti su cera: i suoni registrati potevano essere ascoltati poche decine di volte; in compenso i cilindri potevano essere riutilizzati (appianando i solchi) oppure usati per registrazioni casalinghe (all'epoca gli apparati di riproduzione dei cilindri consentivano anche la registrazione). In seguito furono realizzati in una plastica dura che aumentava incredibilmente il numero delle riproduzioni e migliorava la fedeltà della registrazione: verso il 1906 i cilindri erano molto più resistenti e molto più fedeli dei dischi in vinile. I cilindri tuttavia avevano tanti problemi: le registrazioni non potevano durare più di 4 minuti (all'inizio 2), erano difficili da immagazzinare data la forma ed erano cari. Presto la tecnologia rese la qualità dei dischi pari a quella dei cilindri, e dopo il 1915 la produzione cominciò a calare.
I suoni registrati in questi curiosi aggeggi sono leggermente metallici, per questo motivo all'epoca i detrattori dei cilindri dicevano che erano lattine di musica. Nel 2002 nell'Università di Santa Barbara in California si è dato avvio a un progetto di registrazione dei suoni immagazzinati nei cilindri per renderli pubblici e preservarli nel tempo. Questi echi metallici e sonnacchiosi di tempi ormai passati possono essere ascoltati on line sul sito della Cylinder Preservation and Digitization Project , per scoprire così le voci di bambini e casalinghe di inizio secolo, registrazioni di famosi tenori oppure canzoni alla moda cantate dagli idoli delle bisnonne.
lunedì 6 ottobre 2008
Mozart con gli occhi a mandorla
Il film narra le vicende di due giovani divisi dalle differenze sociali, ma uniti dalla comune passione per il pianoforte. I due protagonisti sono Kai, figlio di una prostituta, e Syuhei, che appartiene a una famiglia di celebri musicisti. Mentre Syuhei suona in modo inappuntabile e impersonale, le interpretazioni di Kai sono libere e appassionate. Non tutti condividono il modo con cui Kai suona il pianoforte e lo avvertono che Mozart non sarebbe d’accordo (minaccia che fa sorgere nel giovane allucinazioni settecentesche).
La peculiarità di questo animè è la partecipazione di Vladimir Ashkenazy, il quale è il vero interprete dei brani proposti.
Per gli amanti del genere, un bel film da prenotare in videoteca (fu nominata per il Japan Academy Prize for Animation of the Year, il premio Nobel dei fumetti).
L. P;)