Sabato 04/08/2012
Palazzo delle Feste, sala Giolitti, Ore 21.00, Bardonecchia
Mikrokosmos - Coro Multietnico di Bologna
Michele Napolitano direttore
“Tutta un’altra musica.”
Canti popolari dal Mondo
accademiadimusica.it
www.mikrokosmos-cm.it
martedì 31 luglio 2012
lunedì 16 luglio 2012
Appello per salvare l'Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi
L'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi ICBSA
è stato soppresso con il decreto legge 95 del 6 luglio 2012.
L'Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi
(ICBSA),
già storica Discoteca di Stato-Museo dell'Audiovisivo,
non c'è più.
CI CHIEDIAMO
Perché nel testo di un dispositivo legislativo finalizzato a
reali risparmi a livello nazionale viene espressamente nominato un Istituto
storico, unico nel nostro paese, che non ha auto blu, non effettua alcuno
spreco di denaro pubblico, con un budget ridotto a livelli di sussistenza?
Perché contemporaneamente si ritiene di istituire un nuovo
organismo di Istituto Centrale Sperimentale di cinematografia i cui costi prevedibili saranno
incomparabilmente maggiori per le pubbliche finanze e che nulla hanno a che
vedere con la tutela e la valorizzazione della nostra memoria sonora ed audiovisiva?
Perché il Ministero per i Beni e le Attività Culturali negli
ultimi 10 anni ha promesso uno sviluppo dell'ICBSA (già Discoteca di
Stato-Museo dell'Audiovisivo) spendendo milioni di euro per la nuova
sede dell'Istituto a Palazzo della Civiltà Italiana all'EUR e ne cancella oggi
le attività in modo immotivato?
Perché non si considerano le funzioni, le competenze e le iniziative svolte dall'Istituto Centrale , tutte verificabili e riconosciute, ed alcune delle quali essenziali come il Deposito Legale dei beni sonori ed audiovisivi (L. 106 del 2004)?
Perché si annullano decine di collaborazioni con università, enti ed istituzioni culturali, anche a livello internazionale, a cui l'ICBSA ha sempre dato una disponibilità istituzionale, culturale e civile non comuni ?
Perché dimenticare uno straordinario patrimonio di quasi 500.000 supporti che mai come oggi riveste una specificità e un interesse, peraltro segnalato, a suo tempo, anche dall’Unesco nel progetto Memoria del mondo”?
Chi e come assolverà ai compiti di tutela e valorizzazione del patrimonio sonoro ed audiovisivo vista la soppressione dell'Istituto e la legittima vocazione cinematografica del nuovo Istituto Centrale?
Sono alcune domande per le quali si attende una risposta.
La convinzione è che la soppressione dell'ICBSA sia un nuovo, grave colpo alla conservazione della memoria ed alla diffusione della cultura nel nostro Paese.
Sottoscrivere questo documento sarà un aiuto per richiedere la revisione del
decreto di soppressione.
PER SOTTOSCRIVERE L’APPELLO INVIATE UNA E-MAIL
A QUESTO INDIRIZZO CON
ALL’OGGETTO “SOTTOSCRIZIONE APPELLO” E NEL TESTO NOME E COGNOME O NOME
DELL’ISTITUZIONE, ENTE, ASSOCIAZIONE CHE SI RAPPRESENTA
I segreti di Sviatoslav Richter 2: "Perché non suono senza spartito?"
Mi
sono deciso ahimé troppo tardi a tenere davanti lo spartito durante i concerti,
nonostante avessi intuito da tempo che bisognava farlo.
È
paradossale ma in un'epoca in cui il repertorio era più ristretto e meno complesso
si suonava abitualmente con lo spartito e questa saggia usanza fu interrotta da
Liszt.
Oggi
la testa - piuttosto che ben fornita di musica - è sovraccaricata da una
abbondanza superflua, e rischia di affaticarsi pericolosamente. Che
infantilismo e che vanità, fonte di fatiche inutili, questa specie di gara di
prodezza della memoria, quando bisognerebbe soprattutto fare della buona musica
che tocchi l'ascoltatore! Mediocre routine in cui si crogiola una gloria
mendace e che il mio caro professore Heinrich Neuhaus tanto biasimava.
L'incessante
richiamo all'ordine dello spartito darebbe meno licenza a questa "libertà",
a questa "individualità" dell'interprete con cui si tiranneggia il
pubblico e si infesta la musica, e che non è nient'altro che mancanza di umiltà
e di rispetto per la musica stessa.
Certo
non è cosi facile essere assolutamente liberi quando si ha lo spartito davanti
e ci vuole molto tempo, lavoro e abitudine, per questo è meglio cominciare il
più presto possibile.
Ecco
un consiglio che darei volentieri ai giovani pianisti: adottare finalmente
questo metodo sano e naturale che permetterà loro di non annoiarci vita natural
durante con gli stessi programmi, e di crearsi loro stessi una vita musicale
più ricca e variata.
Sviatoslav
Richter
Programma di sala scritto per l'Unione Musicale di Torino, in occasione del concerto beethoveniano che si tenne mercoledì 5 ottobre 1994 all'Auditorium del Lingotto.
sabato 7 luglio 2012
I segreti di Sviatoslav Richter 1: "perché suono con pochissima luce?"
Non
per mio piacere o per chissà quali misteriose ragioni, gli spettatori di solito
così immaginano a seconda che siano bene o mal disposti nei miei confronti, ma
per il pubblico stesso.
Noi
viviamo in un'epoca visiva, e niente è più funesto per la musica. L'agitarsi
delle dita, la mimica del volto (che non riflettono la musica ma il lavoro
sulla musica e non aiutano in niente a coglierla in pieno), gli sguardi
lanciati sulla sala e sugli spettatori sono tutte fonti di disturbo per la
concentrazione del pubblico, che sviano l'immaginazione e si frappongono tra
lui e la musica.
Con i
miei saluti più cordiali e con la speranza che l'oscurità favorisca il
raccoglimento e non la sonnolenza!
Sviatoslav
Richter
Programma di sala scritto per l'Unione Musicale di Torino, in occasione del concerto beethoveniano che si tenne mercoledì 5 ottobre 1994 all'Auditorium del Lingotto.
martedì 3 luglio 2012
Gli spazi della musica, rivista open access di musicologia e culture comparate
E' nata una nuova rivista open access di ricerca musicologica e culture comparate pubblicata presso l'Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Studi Umanistici (StudiUm).
Il primo numero si trova qui.
La musica risuona nello spazio, e in esso vive. A sua volta lo spazio, risonante, vive nella musica: questa lo misura e ne definisce i contorni.
La rivista «Gli spazi della musica» intende studiare l’incidenza della musica sulle altre discipline, esplorandone i rapporti e ripensandone i confini; il punto di partenza sarà la ricerca musicologica in una prospettiva di studio interdisciplinare. I principali ambiti di riferimento saranno la comparatistica, la drammaturgia musicale, gli studi sull’interpretazione e quelli di genere.
«Gli spazi della musica» si articola in due sezioni. La prima, dedicata ai Saggi, comprende due tipi di interventi: i Ricercari ad argomento libero, proposti dai collaboratori, si configurano come contributi di ampio respiro dedicati ad argomenti fondamentali della ricerca; le Variazioni, sviluppate a partire da un tema generale proposto di volta in volta, sono destinate all’ampliamento delle conoscenze su argomenti specifici. La seconda sezione ospita invece gli Strumenti, ovvero testi più agili e di taglio didattico-divulgativo. Scopo degli Strumenti è la trattazione sintetica di un singolo aspetto della storia, dei generi, della critica e della prassi musicale. GliStrumenti non avranno un’organizzazione fissa, ma costituiranno la parte variabile della rivista.
Entrambe le sezioni si caratterizzano per la ricerca originale degli scritti e l'attenzione a un costante aggiornamento delle fonti. Ogni contributo è inoltre corredato di etichette (tag) relative al tipo di contenuti, così da offrire ai lettori la possibilità di svolgere ricerche, semplici e incrociate, in base alle categorie di riferimento degli argomenti trattati.
La pubblicazione affianca tipi di periodicità differente a seconda delle sezioni. I contributi afferenti all’ambito dei Saggi, ovvero dei Ricercari e delle Variazioni, avranno cadenza semestrale coincidente con l’edizione elettronica dei fascicoli della rivista; gli Strumenti saranno resi disponibili a cadenza variabile, appena ottenuta l’approvazione del comitato di redazione. Gli articoli saranno presentati in doppio formato – html per la lettura in linea e pdf, ovvero impaginati e pronti da scaricare e stampare.
Entrambe le sezioni si caratterizzano per la ricerca originale degli scritti e l'attenzione a un costante aggiornamento delle fonti. Ogni contributo è inoltre corredato di etichette (tag) relative al tipo di contenuti, così da offrire ai lettori la possibilità di svolgere ricerche, semplici e incrociate, in base alle categorie di riferimento degli argomenti trattati.
La pubblicazione affianca tipi di periodicità differente a seconda delle sezioni. I contributi afferenti all’ambito dei Saggi, ovvero dei Ricercari e delle Variazioni, avranno cadenza semestrale coincidente con l’edizione elettronica dei fascicoli della rivista; gli Strumenti saranno resi disponibili a cadenza variabile, appena ottenuta l’approvazione del comitato di redazione. Gli articoli saranno presentati in doppio formato – html per la lettura in linea e pdf, ovvero impaginati e pronti da scaricare e stampare.
Klezmerando a Quincinetto, Pentabrassfestival
L’associazione culturale “Officinae Artis”, in collaborazione con il quintetto “Pentabrass” e con il gruppo “Mishkalè”, sono lieti di presentare la terza edizione di “Klezmerando” seminario sulla musica klezmer.
Docente del seminario sarà il M° Igor Polesitsky, prima viola dell'orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e fondatore della “Klezmerata fiorentina”.
Il Maestro Polesitsky, originario di Kiev, è da anni impegnato nella ricerca e nella salvaguardia dello stile più "root" della musica klezmer. Quello per intenderci "....da cui tutto ebbe inizio...", quello suonato in quel microcosmo che erano gli shtetl, quello non ancora intaccato dalla "contaminazione" americana dei primi anni del 1900.
“Klezmerando” è aperto a tutti, strumentisti e non, e si rivolge a quanti, esecutori professionisti , amatori o
appassionati del genere, vogliano avvicinarsi o approfondire la conoscenza della musica klezmer.
Le lezioni si terranno nei giorni 5, 6 e 7 settembre 2012 a Quincinetto (To) nell’ambito del “PENTABRASSFESTIVAL” .
Per INFO contattare: Andrea Berno (“Officinae Artis”) infobrass AT officinae-artis.com
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